libero professionista e responsabile tecnico
Moderatore: Edilclima
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libero professionista e responsabile tecnico
salve a tutti,
può un libero professionista, titolare di partita iva ed attività avviata, diventare contemporaneamente responsabile tecnico di ditta di installazione impianti ?
Se si, in che maniera ?
può un libero professionista, titolare di partita iva ed attività avviata, diventare contemporaneamente responsabile tecnico di ditta di installazione impianti ?
Se si, in che maniera ?
Re: libero professionista e responsabile tecnico
No, deve essere dipendente a tempo indeterminato della ditta (impiegato o dirigente) o socio prestatore d'opera.
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Re: libero professionista e responsabile tecnico
cosa significa socio prestatore d'opera ?
puoi darmi dei riferimenti di circolari o simili, per chiarire in maniera scritta questo concetto ?
puoi darmi dei riferimenti di circolari o simili, per chiarire in maniera scritta questo concetto ?
Re: libero professionista e responsabile tecnico
Per il concetto di socio prestatore d'opera puoi come al solito trovare innumerevoli ed esaurienti risposte a questo link:
http://lmgtfy.com/?q=socio+prestatore+d%27opera
A monte leggiti la Circolare Ministero Attività Produttive n. 3600/C del 6 aprile 2006
http://lmgtfy.com/?q=socio+prestatore+d%27opera
A monte leggiti la Circolare Ministero Attività Produttive n. 3600/C del 6 aprile 2006
Re: libero professionista e responsabile tecnico
No, leggendo il D.M. 37/08, Art. 3, comma 2, ........svolge tale funzione per una sola impresa e la qualifica è incompatibile con ogni altra attività continuativariccardo.m ha scritto:salve a tutti,
può un libero professionista, titolare di partita iva ed attività avviata, diventare contemporaneamente responsabile tecnico di ditta di installazione impianti ?
Se si, in che maniera ?
Tra il dire e il fare, la differenza è nell'aver fatto..........
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Re: libero professionista e responsabile tecnico
ma esiste qualche circolare chiarificatrice in merito ?
Re: libero professionista e responsabile tecnico
E' un dibattito che da molto tempo crea problemi e dubbi.
Io ho chiesto direttamente alla CCIAA, oltre che al mio commercialista/consulente e al consulente del lavoro della mia ex-società.
Nessuno mi ha dato risposta negativa. Chiarisco meglio:
Dal 2011 ho regolarmente aperto P.I. come libero professionista e dopo pochi mesi sono stato chiamato per ricoprire la carica di RT di una ditta di impiantistica idrotermoelettrica e fonti rinnovabili. Preoccupato di quanto scritto sul DM 37/08, ho interpellato le figure sopra nominate. In particoilare, il consulente del lavoro si è recato personalemnte alla CCIAA esponendo i dubbi che mi attanagliavano.
Hanno confermato che si può essere RT di UN'UNICA ditta installatrice, quindi per lavoro continuativo si intende appunto che non si può essere RT di più di una ditta; mentre è assolutamente possibile svolgere la libera professione (che in realtà io svolgevo al 90% per quella stessa ditta firmando progetti e al 10% per altre piccole commissioni esterne). Avendo avuto il loro benestare ho proceduto senza nessun intoppo. Naturalemnte la ditta mi ha dovuto assumere a tempo indeterminato (in quanto, per essere RT devi essere assunto, oppure devi essere amministratore o ancora devi essere socio prestatore d'opera).
Il tutto è durato fino al 31/12/2013, quando ho deciso di lasciare la carica di RT (e di conseguenza l'attività di dipendente) e dedicarmi esclusivamente alla libera professione (prettamente per motivi fiscali dovuti alla gestione separata INPS - in pratica troppe tasse per me e per la società).
Questa la mia esperienza.
saluti
Io ho chiesto direttamente alla CCIAA, oltre che al mio commercialista/consulente e al consulente del lavoro della mia ex-società.
Nessuno mi ha dato risposta negativa. Chiarisco meglio:
Dal 2011 ho regolarmente aperto P.I. come libero professionista e dopo pochi mesi sono stato chiamato per ricoprire la carica di RT di una ditta di impiantistica idrotermoelettrica e fonti rinnovabili. Preoccupato di quanto scritto sul DM 37/08, ho interpellato le figure sopra nominate. In particoilare, il consulente del lavoro si è recato personalemnte alla CCIAA esponendo i dubbi che mi attanagliavano.
Hanno confermato che si può essere RT di UN'UNICA ditta installatrice, quindi per lavoro continuativo si intende appunto che non si può essere RT di più di una ditta; mentre è assolutamente possibile svolgere la libera professione (che in realtà io svolgevo al 90% per quella stessa ditta firmando progetti e al 10% per altre piccole commissioni esterne). Avendo avuto il loro benestare ho proceduto senza nessun intoppo. Naturalemnte la ditta mi ha dovuto assumere a tempo indeterminato (in quanto, per essere RT devi essere assunto, oppure devi essere amministratore o ancora devi essere socio prestatore d'opera).
Il tutto è durato fino al 31/12/2013, quando ho deciso di lasciare la carica di RT (e di conseguenza l'attività di dipendente) e dedicarmi esclusivamente alla libera professione (prettamente per motivi fiscali dovuti alla gestione separata INPS - in pratica troppe tasse per me e per la società).
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saluti
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Re: libero professionista e responsabile tecnico
Se la tua attività di PIVA è solo professionale si, se hai anche attività d'installazione, quindi sei già RT della tua stessa ditta, no.può un libero professionista, titolare di partita iva ed attività avviata
Re: libero professionista e responsabile tecnico
Corretto. La circolare che ho già citato e la nota MSE 31288 del 7-10-2008 sono chiarissime.ligabue82 ha scritto:in quanto, per essere RT devi essere assunto, oppure devi essere amministratore o ancora devi essere socio prestatore d'opera
Re: libero professionista e responsabile tecnico
Mi permetto di dissentire.....SimoneBaldini ha scritto:Se la tua attività di PIVA è solo professionale si, se hai anche attività d'installazione, quindi sei già RT della tua stessa ditta, no.può un libero professionista, titolare di partita iva ed attività avviata
La citata nota del MSE 31288 del 7-10-2008 contiene:
.... "Al riguardo, questa Amministrazione ritiene di non potere convenire sulla prospettata ricostruzione del quadro giuridico concernente l'immedesimazione tra impresa e soggetto che abilita la stessa ai fini dell'esercizio dell'attività di impiantistica."
............ "Con specifico riguardo, poi, alle considerazioni esposte nella nota che si riscontra con riferimento all'utilizzabilità del contratto di collaborazione a progetto, si trasmette copia della circolare n. 3600/C del 6-04-2006 dove, alla lettera d), sono riassunte le indicazioni emerse nell'ambito di un tavolo di lavoro operante presso questa Amministrazione, che escludevano tale tipologia contrattuale dal novero di quelle utilizzabili ai fini dell'assolvimento del requisito tecnico-professionale in parola."
Anche nella prima circolare, il MSE, comunicava alle Camere di Commercio di permettere, con un "congruo lasso di tempo", ai Responsabili Tecnici di decidere come comportarsi in merito alle nuove disposizioni del 37/08.
P.S. non ho trovato una unità di misura di "congruo"...... (una settimana, un mese, sei mesi, un anno......)
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Re: libero professionista e responsabile tecnico
Nessuno ha mai parlato di contratto a progetto, tu puoi avere la tua PIVA per l'attività professionale e un contratto parziale o pieno per l'attività d'installazione con i dovuti requisiti.
Re: libero professionista e responsabile tecnico
Per evitare "pareri personali" o post inutili e fuorvianti, ho ritenuto opprtuno chiedere a chi ha scritto ed emanato il DM. 37/08......
Leggete voi e traetene le conclusoni:
Parere del 7-10-2008 - collaborazione a progetto e libero professionista.
Il Mi.S.E. ha escluso che un soggetto con contratto di collaborazione a progetto oppure come libero professionista “esterno all’impresa” possa assumere la funzione di responsabile tecnico in un’impresa di installazione di impianti. A parere del Mi.S.E. infatti, debbono considerarsi tuttora valide le indicazioni applicative a suo tempo fornite in merito alla L.46/90, volte ad assicurare l’esistenza di un rapporto stabile e continuativo tra l’impresa e il responsabile tecnico ovverosia l’immedesimazione del responsabile tecnico con l’impresa stessa.
Relativamente al contratto di collaborazione a progetto fa peraltro esplicito riferimento alle direttive ministeriali impartite con circolare n.3600/C del 6 aprile 2006, che hanno escluso tale tipologia contrattuale dal novero di quelle utilizzabili ai fini dell’assolvimento del requisito tecnico-professionale dell’immedesimazione.
Parere del 26.5.2009 - consulente esterno
Il Mi.S.E. ha rappresentato che il ruolo di responsabile tecnico non può essere affidato ad un soggetto nella veste di consulente esterno, poiché il comma 5 dell'art. 3 del d.m. 37/2008 prevede il possesso del requisito professionale in capo all'impresa. Pertanto va salvaguardata l'esistenza di un rapporto stabile e continuativo tra l'impresa e il suo responsabile tecnico (immedesimazione), escludendo, quindi, la possibilità che tale incarico venga assunto da un professionista che rimanga esterno all’impresa.
Parere del 7-4-2010 - libero professionista
In relazione alla nomina a responsabile tecnico di un soggetto avente come seconda attività quella di libero professionista, il Mi.S.E., premettendo che sulla questione sussiste l’autonomia decisionale e procedimentale delle Camere di commercio, ha espresso l’avviso che l’articolo 3, comma 2, in cui è previsto che la qualifica di responsabile tecnico sia incompatibile con ogni altra attività lavorativa continuativa, voglia esprimere la necessità che la qualifica non possa in nessun caso essere attribuita a coloro che, per scelta professionale, non decidano di svolgere a tempo pieno una delle attività disciplinate dal decreto in parola, tenuto conto della responsabilità che risultano a carico del responsabile tecnico in seno ad una società di impiantistica, che di fatto deve garantire gli utenti che i lavori siano stati effettuati secondo le disposizioni normative previste a garanzia della sicurezza degli impianti.
Leggete voi e traetene le conclusoni:
Parere del 7-10-2008 - collaborazione a progetto e libero professionista.
Il Mi.S.E. ha escluso che un soggetto con contratto di collaborazione a progetto oppure come libero professionista “esterno all’impresa” possa assumere la funzione di responsabile tecnico in un’impresa di installazione di impianti. A parere del Mi.S.E. infatti, debbono considerarsi tuttora valide le indicazioni applicative a suo tempo fornite in merito alla L.46/90, volte ad assicurare l’esistenza di un rapporto stabile e continuativo tra l’impresa e il responsabile tecnico ovverosia l’immedesimazione del responsabile tecnico con l’impresa stessa.
Relativamente al contratto di collaborazione a progetto fa peraltro esplicito riferimento alle direttive ministeriali impartite con circolare n.3600/C del 6 aprile 2006, che hanno escluso tale tipologia contrattuale dal novero di quelle utilizzabili ai fini dell’assolvimento del requisito tecnico-professionale dell’immedesimazione.
Parere del 26.5.2009 - consulente esterno
Il Mi.S.E. ha rappresentato che il ruolo di responsabile tecnico non può essere affidato ad un soggetto nella veste di consulente esterno, poiché il comma 5 dell'art. 3 del d.m. 37/2008 prevede il possesso del requisito professionale in capo all'impresa. Pertanto va salvaguardata l'esistenza di un rapporto stabile e continuativo tra l'impresa e il suo responsabile tecnico (immedesimazione), escludendo, quindi, la possibilità che tale incarico venga assunto da un professionista che rimanga esterno all’impresa.
Parere del 7-4-2010 - libero professionista
In relazione alla nomina a responsabile tecnico di un soggetto avente come seconda attività quella di libero professionista, il Mi.S.E., premettendo che sulla questione sussiste l’autonomia decisionale e procedimentale delle Camere di commercio, ha espresso l’avviso che l’articolo 3, comma 2, in cui è previsto che la qualifica di responsabile tecnico sia incompatibile con ogni altra attività lavorativa continuativa, voglia esprimere la necessità che la qualifica non possa in nessun caso essere attribuita a coloro che, per scelta professionale, non decidano di svolgere a tempo pieno una delle attività disciplinate dal decreto in parola, tenuto conto della responsabilità che risultano a carico del responsabile tecnico in seno ad una società di impiantistica, che di fatto deve garantire gli utenti che i lavori siano stati effettuati secondo le disposizioni normative previste a garanzia della sicurezza degli impianti.
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Re: libero professionista e responsabile tecnico
Appunto, chiedi alla CCIAA e se ti danno l'OK non hai problemi.premettendo che sulla questione sussiste l’autonomia decisionale e procedimentale delle Camere di commercio
L'ultimo parere è un po' contraddittorio, se come seconda attività hai quella professionale non è ovviamente un'attività preponderante e a tempo pieno e si presuppone che come prima attività sia quella di dipendente, non capisco dove sia il problema.
Cioè se io sono dipendente e responsabile tecnico di una società (contratto di 8 ore standar) e mi apro la mia PIVA come professionista per farmi qualche progettino la sera o nei WE oppure solo per fatturare alla stessa società i progetti che firmo extra contratto, non capisco dove sia il problema.
Se invece hai già la PIVA come professionista, è ovvio che dovrai diventare dipendente della società a tempo pieno (io ero a tempo parziale con 6 ore per essere attività prevalente).
Re: libero professionista e responsabile tecnico
certamente..... di norma i funzionari della CCIAA vanno contro i pareri del Mi.S.E.SimoneBaldini ha scritto:Appunto, chiedi alla CCIAA e se ti danno l'OK non hai problemi.
è ovvio e corretto, da parte del Ministero, evitare di scavalcare le competenze...... l'abilitazione non spetta al Ministero ma alle commissioni delle CCIAA, che si leggono la norma e..... i pareri di chi l'ha, prima scritta e poi pubblicata
P.S. i pareri riportati sono stati inviati anche alle Camere di Commercio.
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