dimensionamento UTA sale operatorie

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

Moderatore: Edilclima

mat
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Re: dimensionamento UTA sale operatorie

Messaggio da mat »

Diciamo che se invece di lasciare alla nostra arguzia l'interpretazione di queste direttive, le avessero scritte in modo decente, sarebbe stato meglio. Perlomeno ci sarebbero state meno difficoltà nel chiarirci con i burocrati, mediamente assai meno arguti di noi.
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Luke_Psychonaut
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Re: dimensionamento UTA sale operatorie

Messaggio da Luke_Psychonaut »

ripesco questa discussione per entrare a gamba tesa con una domanda che mi sembra non sia stata fatta finora:
c'è un modo, anche empirico, per capire quanta aria mandare per ottenere una certa concentrazione di particelle?
In pratica: c'è un modo per capire quanta portata d'aria mi assicura che la mia sala operatoria sia in classe ISO 5? Sto cercando dovunque, trovo i valori limite, ma non trovo correlazioni se non "portate scaturite dall'esperienza", però senza alcun appiglio matematico.
Ho trovato una formula sul libro della Flaccovio "Impianti di condizionamento nelle strutture sanitarie", cioè
C=G(V*R) con C concentrazione richiesta (part/mc), V volume sala, R ricambio (1/min) e G produzione particolato/min...se questa formula è valida, quanto si può supporre come produzione di particolato, in media?
Grazie e chiedo scusa se i quesiti sono stati trattati in altri topic ma non mi sembra di averne trovati.
arkanoid
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Re: dimensionamento UTA sale operatorie

Messaggio da arkanoid »

Sarebbe troppo semplice :D in tal caso avrebbero definito i volumi/ora e basta. Siamo nell'era dei metodi prestazionali...bjenvenjuto :D
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NoNickName
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Re: dimensionamento UTA sale operatorie

Messaggio da NoNickName »

Dice bene Arkanoid.
Ecco cosa dice ASHRAE nell'HVAC Application Handbook:
Air Change Rate Determination
Cleanroom HVAC systems are highly energy intensive (Lowell et
al. 1999), and can have an energy use index of between 2543 kWh/
m2 and 3819 kWh/m2 (Boyd 2011) for pharmaceutical factories and
greater than 10 000 kWh/m2 for semiconductor factories. Airflow
rates in cleanrooms must meet not only the heating and cooling
loads, but also the contaminant dilution requirements to reduce room
particle concentration. It is critical to realize that particle contaminants
generated in a cleanroom are not from HEPA-filtered supply
air, but from activities inside the cleanroom. A very high air change
rate is not typically needed for cooling, heating, or ventilation loads
but mainly for controlling and diluting particle concentrations. There
is a precedent of cleanroom design engineers using conservative,
simplified rule-of-thumb values for air change rates published in
IEST RP-12.3, supplier literature, or guidance documents from various
government or industry sources. This approach uses the required
room cleanliness class alone to suggest an air change per hour
(ach) value, often arbitrarily, from a wide range specified in older
documents and therefore ignores many critical variables that could
significantly affect the room particle concentration in terms of air
change rate requirements. Such variables include room internal particle
size and generation rate, particle surface deposition, particle entry
through filtered supply air, particle exit through return and
exhaust air, air leakage (particle loss or gain) under pressurization or
depressurization, layout of processes, and locations of supply, return,
and exhaust registers. Intuitively, for example, activities that generate
higher levels of particle concentration would need a higher air
change rate to dilute particle concentration than those that generate
lower levels of particle concentration, but existing practices use an
oversimplified approach that ignores such differences.
Each cleanroom facility is unique; its location, building
construction, production or process activities, space configurations,
HVAC systems, room cleanliness requirements, etc., can impact the
air change requirement for each room. Using a rough,
oversimplified approach without considering all these variables
could cause either significant energy waste or poorly designed
HVAC systems. Xu (2003, 2004) found that airflow rates or air
velocities for cleanrooms in actual operation exhibited lower values
than those described in IEST RP CC012.3.
In attempts to offset expected contamination generation rates,
some operating cleanrooms may be overdesigned and may operate at
higher airflow rates or airflow velocities than necessary, resulting in
significant energy waste. To save fan and thermal energy in cleanroom
HVAC systems, modeling technologies have been developed
and published that provide more scientifically based, quantitative
design tools (rather than rule-of-thumb values) (Sun 2008; Sun et al.
2010). Figure 9 shows the measured airflow rates and airflow
velocities of actual ISO Class 5 and Class 6 cleanrooms in the
United States in comparison with the typical ranges exhibited in
IEST RP CC012.3.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Ronin
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Re: dimensionamento UTA sale operatorie

Messaggio da Ronin »

Che bella questa discussione, grazie per averla tirata fuori dalla tomba.
Triste constatare che i problemi non solo sono rimasti intonsi nella loro gravità, ma sono anche spariti completamente dal dibattito.

Quanto all'iso, non essendoci una regola per determinare la produzione di particelle inquinanti, giocoforza si deve abbondare con i vol/h e verificare con qualifiche periodiche l'effettiva quantità di ricambi necessari.
L'esperienza dice che con 20 vol/h turbolenti e h13 si ottiene tranquillamente iso 7 at rest, così come con plafone 3x3 h14 e 35 vol/h laminari si ottiene tranquillamente iso 5 at rest.
Per fortuna ormai tutti i progetti prevedono regolazioni capaci di modificare la portata senza intervento fisico attraverso inverter e regolatori motorizzati sia in mandata che ripresa (ciò permette anche adeguamento dinamico, ad es. A porte aperte si riduce la ripresa per massimizzare la protezione della zona paziente).

La formula cercata non si troverà mai, perché anche se si trovasse non potrebbe garantire il modo in cui i chirurghi si vestiranno (con o senza scafandro cioè), che è di gran lunga il parametro più significativo e meno controllabile (e comunque non certo dalla regolazione! Ed ancora meno dal progettista :mrgreen: ).

Perciò è importante abbondare a protezione ulteriore del paziente dalla malpractice (ormai vedo quasi ovunque minimo 40 vol/h e alcuni addirittura 50). Il costo energetico una volta introdotto il ricircolo è risibile e anche ove non vi fosse, il risparmio anche di una sola infezione all'anno ripaga il costo dell'intero sistema in tempi più rapidi delle speculazioni sul bitcoin.
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Luke_Psychonaut
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Re: dimensionamento UTA sale operatorie

Messaggio da Luke_Psychonaut »

grazie a tutti!
mi avete dato le risposte che "temevo" :D quindi andando con i 40 vol/h per una ISO 5 sono andato nella direzione adeguata, ovviamente con plafone filtrante ecc...è la razza del chirurgo che mi fa paura!
arkanoid
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Re: dimensionamento UTA sale operatorie

Messaggio da arkanoid »

Ricircolo in sala o in UTA?
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Luke_Psychonaut
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Re: dimensionamento UTA sale operatorie

Messaggio da Luke_Psychonaut »

ricircolo in sala...sarebbe permesso anche in UTA se fosse a esclusivo servizio della sala operatoria o sbaglio?
arkanoid
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Re: dimensionamento UTA sale operatorie

Messaggio da arkanoid »

Corretto
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Ronin
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Re: dimensionamento UTA sale operatorie

Messaggio da Ronin »

arkanoid ha scritto: mar nov 05, 2013 15:06 Ronin sai quanto mi piacerebbe poter mettere giù un piano di rinnovamento impiantistico in realtà che cadono a pezzi dimostrando che in 10 anni ci guadangano da qualche 100K a qualche M ... un ufficio tecnico con le p***e che sappia gestire bene quel che ha, ma allora io non servirei più a una beata mazza e abbi pazienza ma...
Ronin ha scritto: mer nov 06, 2013 15:54 che la battaglia è persa, lo si potrà dire soltanto dopo averla combattuta.
per la cronaca ci siamo riusciti. e qualche M è arrivato in 2 anni e non in 10 (già dopo 3 eravamo in grado di rifinanziare più investimenti di quelli con cui avevamo cominciato; oggi abbiamo M di risparmio annuale in doppia cifra). e di incarichi professionali ne abbiamo dati e ne daremo a dozzine, letteralmente.
scusate l'autoincensamento, ma volevo dare un segnale di speranza (anche se in effetti bisogna dire anche che l'unico premio ricevuto è stato vedersi togliere e destinare altrove le risorse umane faticosamente formate :mrgreen: ).
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Luke_Psychonaut
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Re: dimensionamento UTA sale operatorie

Messaggio da Luke_Psychonaut »

complimenti! io non so di dove siete voi, ma qui nelle mie zone si potrebbe veramente fare tutto nuovo e ci sarebbe lavoro su lavoro data la fatiscenza delle strutture sanitarie...però purtroppo credo che non sia interesse comune
Ronin
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Re: dimensionamento UTA sale operatorie

Messaggio da Ronin »

Luke_Psychonaut ha scritto: ven feb 19, 2021 10:44 credo che non sia interesse comune
mi sa che hai ragione :(
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