Impianto termico a radiatori malfunzionante

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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pisa
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Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da pisa »

Salve,
sarei molto grato a chi di voi volesse esprimere un parere riguardo un impianto termico realizzato un paio di anni or sono ed a servizio di un edificio adibito a scuola. Io sono stato incaricato dalla proprietà dell'immobile per accertare le cause del cattivo funzionamento di detto impianto che è stato realizzato circa quattro anni or sono.
Cerco di essere il più esaustivo possibile, per cui chiedo scusa anticipatamente per la lunghezza del post.
L'edificio è in zona C.
La volumetria complessiva dell'edificio è di circa 12.500 mc e consta di un piano interrato di circa 1000 mq, un piano terra di 1500 mq e di due corpi di fabbrica oltre il piano terra, ognuno di superficie in pianta di circa 400 mq che si sviluppano rispettivamente per altri due e tre piani.
Le componenti dell'involucro edilizio non rispettano i limiti di trasmittanza, per quanto ho potuto accertare le pareti hanno un k=0.9, le sup. vetrate k=3.00 e i solai k= 1.1.
Dalla relazione di calcolo e relativa verifica di legge ( priva delle tabelle relative alle componenti edilizie!) si evince una potenza termica di 260 kW calcolata con regime di 24h e 1.5 ricambi naturali senza recuperatore.
L'utenza lamenta temperature al di sotto di quella di progetto (20°C) nelle aule.
In seguito a mio sopralluogo, con caldaia funzionante da circa 7 ore e Test=13°C, ho accertato quanto segue:
1-temperatura all'uscita della caldaia di 40°C e ritorno di 37°C
2- in alcuni ambienti la Tint. era di appena 16°C
3-circuito di centrale"minimal" dove è installato un gruppo termico in acciaio a 3stelle da 263kW con tubazione di mandata da 2 1/2" sul quale, SENZA COLLETTORE DI CENTRALE, sono installate 4 pompe per le quattro zone in cui è stato diviso l'impianto.
4-Dalle sigle delle pompe, non senza qualche dubbio, ho dedotto che considerando il normale campo di funzionamento delle stesse , i valori di portata e prevalenza sembrerebbero essere molto maggiori di quelli occorrenti, almeno per le portate. In due casi poi parliamo di portate almeno triple.
4-Totale assenza di sistema di regolazione e controllo delle apparecchiature, tant'è che durante il sopralluogo, una delle pompe, a servizio di una zona dove tutti i radiatori erano stati chiusi, scottava letteralmente mentre il tubo di mandata era freddo. In quelle condizioni la T in caldaia era di 45°C. Dopo aver aperto il circuito di zona, la pompa è tornata a T ordinaria e l'acqua in caldaia è scesa
a 40°C da dove non si è più schiodata.Non c'è nessun termostato per il controllo delle pompe come non cè nessun termometro e manometro sui circuiti!
5-Il circuito del piano terra è davvero strano. Dalla pompa, aspirazione 2" e mandata 1 1/2", si va in un collettore ordinario da 1 1/2" dal quale dipartono 7 tubi in Pex da 30 int. idem per il ritorno. Ma non è finita, perchè su un tubo da 1 1/2" si innestano i ritorni di due altre zone per una portata complessiva di circa 13000 l/h . E' vero che si tratta di pochi metri, ma stiamo parlando di velocità pari a 2.5 m/s e perdite di oltre 180 mm/m !!!.
6-La caldaia è dotata di una tristissima pompa anticondensa, ma ha quasi sempre funzionato in queste condizioni ossia come se fosse a condensazione.
7- Anche i circuiti interni sono in "linea" con quelli di centrale, uso ed abuso del Pex da 30 e basta. Per esempio, in palestra ci sono tre aerotermi da circa 10 kW cadauno alimentati con Pex da 30 da un collettore di zona da 1" alimentato da un Pex sempre da 30.
CONSIDERAZIONI
Devo fare ancora chiarezza su alcuni punti, come sapere se l'impianto ha mai davvero funzionato oppure è andato in malora nel tempo.
Di fatto non c'è un certificato di collaudo e la documentazione tecnica è a dir poco carente. Ho chiesto di avere copia delle prove periodiche effettuate sull'impianto. Da li si dovrebbe capire se la fatidica soglia dei 40°C è stata superata qualche volta.
Mie considerazioni:
A- Da calcoli mie, alle condizioni di progetto, la potenza della caldaia risulta insufficiente.
B-Il circuito idronico di centrale lascia supporre che le varie zone ricevano portate assolutamente diverse da quelle di progetto e questo penalizza oltre modo le zone più sfavorite. Le 4 pompe sembrano davvero esagerate, credo che la portata di una di esse sarebbe stata sufficiente a far funzionare l'intero impianto, e ce ne sono 4! Questa grande portata può essere causa del salto termico così basso e quindi della bassa temperatura in caldaia e dell' inefficienza di scambio dei terminali?
C-L a caldaia può aver subito danni a causa di queste temperature così basse?
D- Io ritengo che sia necessario installare una nuova caldaia da 350kW, anche in ragione del regime intermittente di funzionamento, rifare completamente l'impianto di centrale in modo corretto e dotarlo di una semplice regolazione con sonda esterna, e sistemare ove possibile le tubazioni di zona.
Cosa ne pensate?
Attendo con particolare interesse i vostri commenti.
Grazie
Antonio
arkanoid
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da arkanoid »

una portata maggiore migliora le prestazioni, alzando la T media dei radiatori, non può essere quello. Il ridotto delta T significa anche che l'impianto non scambia (e ti credo a 40C), ma non basta. Fai le prove azionando un circuito per volta (spero ci sia almeno un quadro elettrico con gli interruttori per singola pompa...) e capisci se c'è un qualcosa collegato invertito. Spegni l'anticondensa e con un circuito per volta porta su la temperatura. I tubi sono isolati o sono in traccia nudi nei muri?
Se non ho sbagliato i calcoli, viene circa 60W/mq che non sono tanto pochi da giustificare il risultato in zona C
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pisa
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da pisa »

arkanoid ha scritto:una portata maggiore migliora le prestazioni, alzando la T media dei radiatori, non può essere quello. Il ridotto delta T significa anche che l'impianto non scambia (e ti credo a 40C), ma non basta. Fai le prove azionando un circuito per volta (spero ci sia almeno un quadro elettrico con gli interruttori per singola pompa...) e capisci se c'è un qualcosa collegato invertito. Spegni l'anticondensa e con un circuito per volta porta su la temperatura. I tubi sono isolati o sono in traccia nudi nei muri?
Se non ho sbagliato i calcoli, viene circa 60W/mq che non sono tanto pochi da giustificare il risultato in zona C
innanzitutto grazie per la risposta.
Per quanto riguarda il tuo suggerimento mi trovi perfettamente d'accordo. Proprio sulla scorta di quanto illustrato al punto 4 del post di apertura ( pompa bloccata e quindi T> 40°C), avevo pensato di effettuare questa prova, iniziando ad inserire i circuiti gradualmente tramite gli interruttori delle pompe presenti nel QE di centrale.
Le tubazioni di centrale e quelle del circuito che alimenta due piani e l'interrato sono esterne e rivestite con guaina elastomerica da 19 mm protetta con nastro in gomma adesiva bianca. Le tubazioni del circuito di cui sopra sono installate a vista all'esterno ( sotto un balcone) e si sviluppano per circa 25 m prima di entrare all'interno dove sono installate sotto traccia. Le tubazioni di alimentazione dei terminali non sono coibentate, come ho potuto vedere dall'ispezione di alcuni collettori di piano.
Per quanto riguarda i calcoli, il volume netto è di 13500 mc e non 12500 come ho erroneamente riportato e le altezze nette vanno da 4,0 del p.t a 3.50 dell'interrato e 3.30m per tuti gli altri piani. Mettici anche che il progettista ha considerato nella relazione di calcolo un ricambio aria di 1.5 vol/h cui corrisponde una potenza termica di 136 kW! Che nella realtà sia impossibile assicurare tale ricambio naturale siamo d'accordo, ma questo significa che le dispersioni al netto della ventilazione si riducono a 25 W/mq e a me sembrano pochine anche in zona C per quell'isolamento.
In ultimo volevo chiederti quanto pensi che influisca quello scempio descritto al punto 5?
Saluti
Antonio
arkanoid
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da arkanoid »

così è impossibile a dirsi. Se non hanno invertito M ed R in quegli attacchi, non può influire sul funzionamento generale secondo me
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pisa
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da pisa »

Allora,
ho eseguito le prove di cui ai post precedenti e precisamente:
1-aperto solo il circuito relativo ad un piano di circa 400 mq, la temperatura in caldaia ha raggiunto i 78°C in meno di mezz'ora.
2-aperto l'altro circuito del piano superiore sempre di 400 mq, la temperatura si è attestata sui 72°C
3-aperto il circuito relativo al piano di circa 1200 mq, dopo due ore la temperatura non superava i 60°C.
Quest'ultimo caso riguarda il funzionamento dell'impianto relativo a circa il 50% della superficie complessiva dell'immobile
Con tutti i circuiti aperti, quindi con una superficie complessiva di 4000 mq, la temperatura di mandata in caldaia non supera i 42°C.
Il bruciatore si è spento solo nel caso 1.
A tal proposito, ho effettuato una lettura del gas consumato in un'ora di funzionamento continuo relativo al caso 3. Ho accertato un consumo di 18 mc/h di metano cui corrisponde una potenza termica circa di 180 kW. La potenza utile di targa della caldaia è di 215 kW.
Inoltre, la superficie radiante effettivamente installata, calcolata con Tm=65°C Dt=10°C, porta a una potenza termica di circa 290 kW.

Si può concludere che la caldaia ha una potenza insufficiente a far funzionare correttamente l'impianto?
Sauti
Antonio
arkanoid
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da arkanoid »

direi di sì ma potrebbe non essere l'unica causa, hai controllato la temperatura dei ritorni? Sarebbe fondamentale per capire se in un circuito c'è un collegamento invertito
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pisa
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da pisa »

Con i due piani da 400 mq in funzione da circa tre ore si aveva una Tm=72°C con Tr=66°C
Dopo una decina di minuti che ho aperto anche il piano terra (1200 mq) si aveva Tm=66°C e Tr=47°C
Nei successivi 25' si aveva Tm=51°C e DT=44°C;
nei successivi 30' si aveva Tm=60°C e DT=50°C.
Nell'ora e mezza successiva queste condizioni sono rimaste praticamente immutate Tm=62°C e Tr=51°C.
In pratica, anche da un controllo fatto in un altro giorno in cui avevo lasciato in funzione solo il piano terra chiudendo gli altri tre circuiti, il salto termico si stabilizzava sui 10°C
In un altro controllo, ero partito dalle condizioni di tutti circuiti funzionanti con Tm=40°C e Tr=36°C, dopo di che avevo chiuso tutti gli altri e lasciato solo il piano terra (1200 mq). Dopo 90' si aveva Tm=64°C e Tr=41°C. Quando ho aperto il circuito che alimenta una superficie di 2000mq ho registrato Tm=50°C e Tr=31°C poi la T è salita fino a stabilizzarsi dopo due ore a Tm=51°C e Tr=41°C.
Insomma, quando si stabilizza a carico parziale si ha DT = 10°C, quando è tutto in funzione DT = 4-5°C con Tm è di poco superiore a 40°C, quando si aggiunge qualche circuito il Dt è dell'ordine dei 20°C.
In ultimo volevo evidenziare il fatto che con circolatori spenti e relative valvole a sfera chiuse, i relativi circuiti sono tiepidi. Sui ritorni non ci sono intercettazioni. Insomma i i tubi e i corpi scaldanti dei circuiti esclusi non sono mai freddi.

Io non credo che ci siano collegamenti invertiti, ma attendo di leggere i vostri commenti. ( per adesso solo quelli preziosi di arkanoid :D )
Ringrazio per la partecipazione.
Antonio
r.gaetano fabio, genova
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

Dai dati forniti risulta insufficiente già la caldaia (la prova del 9 si avrebbe se le temperature di mandata che hai indicato sono quelle presenti anche in caldaia, ovvero con miscelatrice completamente aperta).
Inoltre anzichè 26m3/h bruci solo 18m3/h e forse già 26m3/h sarebbero pochini, infatti ipotizzando un rendimento impianto di 0,8 si avrebbe una potenza volumetrica specifica negli ambienti di Pv=(263000*0,8)/13500= 15,5W/m3, pochini soprattutto trattandosi di edifici a funzionamento breve, forse max 10 ore giorno per 5 giorni settimana. Diverso sarebbe con un funzionamento ad orario continuato.
rgf
pisa
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da pisa »

Innanzitutto grazie anche a te rgf per la partecipazione.
Si, le temperature di cui parlo sono le temperature misurate sui tronchetti di mandata e ritorno della caldaia. Di valvola mix non c'è traccia, come non esiste il minimo sistema di regolazione.
Anche io credo che sia ormai evidente che la caldaia abbia potenzialità insufficiente, comunque sono ben venuti anche altri commenti.
Grazie
Antonio
pisa
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da pisa »

r.gaetano fabio, genova ha scritto: Inoltre anzichè 26m3/h bruci solo 18m3/h .....
A proposito di questa situazione riscontrata da lettura del contatore, questa quantità di gas inferiore a quella della portata massima della caldaia a cosa potrebbe essere dovuta? Dimensione tubazione di adduzione gas insufficiente? A prescindere dal sottodimensionamento della caldaia, non si dovrebbero consumare 26 m3/h , o circa, di gas?
Cosa ne pensate in proposito?
r.gaetano fabio, genova
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

pisa ha scritto:
r.gaetano fabio, genova ha scritto: Inoltre anzichè 26m3/h bruci solo 18m3/h .....
A proposito di questa situazione riscontrata da lettura del contatore, questa quantità di gas inferiore a quella della portata massima della caldaia a cosa potrebbe essere dovuta? Dimensione tubazione di adduzione gas insufficiente? A prescindere dal sottodimensionamento della caldaia, non si dovrebbero consumare 26 m3/h , o circa, di gas?
Cosa ne pensate in proposito?
Linea gas-Bruciatore-Caldaia-Camino sono 4 elementi tra loro indipendenti che però ovviamente devono essere correlati tra loro.
Prima di buttarti nei calcoli accerta se il bruciatore ha le prestazioni richieste già come valore di targa. Poi eventualmente chiedi al bruciatorista per quale motivo ha tarato una portata così bassa. Generalmente i bruciatoristi tendono per abitudine a sotto regolare il bruciatore rispetto alla potenza ammessa dalla caldaia, per ridurre la rumorosità o non avere problemi di cadute di pressione del gas, le quali se la zona è mal servita (anche la contemporaneità di rete conta) possono superare i valori minimi previsti del pressostato di minima e mandare in blocco il bruciatore.
rgf
pisa
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da pisa »

Ho contattato il bruciatorista. Quella è la max portata che si riesce a spillare da quell'impianto. In effetti gli ultimi due metri, prima del'ingresso in caldaia, la tubazione, che ha già uno sviluppo di diverse decine di metri (oltre 50 m) si riduce da 3" a 3/4"!
Ha dovuto ritarare i pressostati altrimenti il bruciatore andava in blocco a causa della forte caduta di pressione.
r.gaetano fabio, genova
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

pisa ha scritto:Ho contattato il bruciatorista. Quella è la max portata che si riesce a spillare da quell'impianto. In effetti gli ultimi due metri, prima del'ingresso in caldaia, la tubazione, che ha già uno sviluppo di diverse decine di metri (oltre 50 m) si riduce da 3" a 3/4"!
Ha dovuto ritarare i pressostati altrimenti il bruciatore andava in blocco a causa della forte caduta di pressione.
Se così fosse ho qualche dubbio che esista il progetto linea gas, dato che la caduta massima di pressione non dovrebbe essere superiore a 100Pa (10mm CA).
Cambiare la caldaia senza ridurre le perdite di carico della tubazione gas (verifica anche che il contatore non sia minore di G25) non risolvi nulla. Inoltre verifica il tipo di Valvola di Intercettazione Combustibile che è stata installata: il 50% delle perdite di carico possono essere però concentrate su questa se ha un classico otturatore a stelo anzichè a membrana.
rgf
giobibo
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da giobibo »

r.gaetano fabio, genova ha scritto:
pisa ha scritto:Ho contattato il bruciatorista. Quella è la max portata che si riesce a spillare da quell'impianto. In effetti gli ultimi due metri, prima del'ingresso in caldaia, la tubazione, che ha già uno sviluppo di diverse decine di metri (oltre 50 m) si riduce da 3" a 3/4"!
Ha dovuto ritarare i pressostati altrimenti il bruciatore andava in blocco a causa della forte caduta di pressione.
Se così fosse ho qualche dubbio che esista il progetto linea gas, dato che la caduta massima di pressione non dovrebbe essere superiore a 100Pa (10mm CA).
Cambiare la caldaia senza ridurre le perdite di carico della tubazione gas (verifica anche che il contatore non sia minore di G25) non risolvi nulla. Inoltre verifica il tipo di Valvola di Intercettazione Combustibile che è stata installata: il 50% delle perdite di carico possono essere però concentrate su questa se ha un classico otturatore a stelo anzichè a membrana.

Aggiungerei, oltre alle ottime indicazioni di cui sopra di verificare anche un eventuale perdita di carico al contatore
arkanoid
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da arkanoid »

esatto. Prima cosa da fare, portare la linea gas in modo che la caldaia funzioni nelle condizioni nominali, poi puoi aggiungerne una (ricordo che sarebbe richiesto per quella potenza averne almeno due)
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r.gaetano fabio, genova
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

arkanoid ha scritto: .... poi puoi aggiungerne una -caldaia-, ricordo che sarebbe richiesto per quella potenza averne almeno due...
Se ti riferisci all'art. 5 comma 5 del DPR 412/93 la potenza va suddivisa se quella totale è superiore a 350kW. Ma a questa scelta (a mio parere anacronistica) è ammessa deroga per giustificati motivi tecnici-economici. In pratica se hai un generatore a condensazione con bruciatore modulante il requisito è soddisfatto e ne può bastare anche una.
rgf
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da arkanoid »

il riferimento è quello e a mio avviso non è saggio installare una sola caldaia per un complesso così grande (ricordo che la potenza ora è insufficiente) perchè se si rompe non è una cosa di poco conto.
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r.gaetano fabio, genova
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

arkanoid ha scritto:il riferimento è quello e a mio avviso non è saggio installare una sola caldaia per un complesso così grande (ricordo che la potenza ora è insufficiente) perchè se si rompe non è una cosa di poco conto.
Mi riferivo ai generatori a condensazione modulanti, generalmente sono già suddivisi in moduli da 75-115 kW preassemblati (tipo Riello Alu Pro Power, Remeha ECO 310, Thermital All Condensing, ecc...ecc..).
rgf
arkanoid
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da arkanoid »

se è una multimodulo ok, ma ci sono anche produttori che fanno sì caldaie multibruciatore, ma tipo Modulex di Unical secondo me vanno "divise", perchè il criterio è che se un modulo si rompe gli alrti devono poter funzionare.
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pisa
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da pisa »

Chiedo scusa per l'assenza dalla discussione, ma ho beccato una brutta influenza.
Allora, riprendendo il discorso linea gas, ho accertato quanto segue:
-esiste un progetto della rete gas corretto per la portata di progetto, ma in fase di esecuzione, l'ultimo tratto, per uno sviluppo di circa 3 m , previsto DN 80, è stato installato da 1" ( precedentemente avevo erroneamente riportato da 3/4")
- la valvola d'intercettazione è , ovviamente da 1" (del tipo a stelo della Caleffi), e alla portata rilevata da 18 mc/h ha una perdita concentrata di 35 mm ( letto da scheda tecnica Caleffi);
- da calcolo da me effettuato:
per le condizioni di progetto ( 25 mc/h) la caduta di pressione è di 912 Pa
per il reale afflusso di gas (18 mc/h) la caduta di pressione è di 532 Pa

Fermo restando il fatto che, anche ripristinando correttamente la rete nel tratto terminale, la potenza utile della caldaia è inferiore al 30% della potenza relativa agli elementi installati ( calcolata con un dt=45°C ) ritengo sia ormai certo che la caldaia installata sia da sostituire con una di potenzialità maggiore.

Per quanto riguarda la soluzione, ossia installare un unico generatore o un sistema modulare, concordo con il suggerimento di suddividere la potenza per ragioni di gestione in caso di guasto, anche se questo significa che bisogna rifare ex novo il locale CT. E' un problema non di poco conto, e siccome la potenza al focolare può essere appena al di sotto dei 350 kW devo considerare la possibilità di installare un unico generatore. Se poi ci sarà il famigerato guasto, vorrà dire che faranno lezione con i cappotti, ma anche no visto le temperature medie che si registrano qui nelle ore di attività dell'impianto.
Grazie a tutti per i suggerimenti.
Antonio
arkanoid
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da arkanoid »

Il come intervenire ti consiglio di deciderlo con la committenza anche in funzione del ruolo che dovrà avere chi ha eseguito le opere al tempo, sempre che venga dimostrata una responsabilità.
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claudio
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da claudio »

Ciao,
effettivamente, considerato il volume di 12500 mc, considerate le modeste prestazioni dell'involucro, a spanne ti mancano all'appello un centinaio di kW.
non capisco però le temperature di mandata e ritorno; a meno che sia presente un regolatore climatico la temperatura di mandata mi pare veramente fuori da ogni logica.
ti suggerisco di controllare:
1) se esiste un regolatore climatico di centrale e in caso positivo verifica la curva impostata.
2) molto attentamente i terminali, che secondo me sono stati dimensionati con un Dt 50 (se sono stati bravi magari sono arrivati a Dt 40, ma dubito) per verificare la potenza termica installata, ambiente per ambiente (in questo modo tra l'altro puoi verificare la congruenza tra potenza installata e potenza di centrale)

se non esiste regolazione climatica sono c..zzi perché, vista la temperatura di mandata di 40°C (considerato che non c'è una climatica) ed ipotizzando un ottimistico Dt 10 (tra M e R) ti ritrovi con un Delta T sui terminali (scusa l'italiano) pari a 15°C!! il che significa che i radiatori emettono il 20% circa rispetto al valore che normalmente viene fornito dai costruttori di radiatori.

la soluzione ovviamente è quella di alzare la temperatura di mandata almeno a 65 °C.

penso però che una climatica ci sia sennò sarebbe veramente una follia.

ciao
claudio
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da arkanoid »

mi sa che hai letto solo il primo post ;)

Rileggendo, qualcosa non torna. Con TM 42°C i radiatori lavorano con DT 20 ottimisticamente. E' altamente improbabile che con DT20 i radiatori dissipino la potenza che genera la caldaia...
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claudio
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da claudio »

arkanoid ha scritto:mi sa che hai letto solo il primo post ;)

Rileggendo, qualcosa non torna. Con TM 42°C i radiatori lavorano con DT 20 ottimisticamente. E' altamente improbabile che con DT20 i radiatori dissipino la potenza che genera la caldaia...
:oops: già, rimangio in parte le mie considerazioni, mantenendo però la convinzione che la caldaia sia sottodimensionata. la proposta di arkanoid di affiancare una nuova caldaia mi pare percorribile.

altra verifica che mi viene in mente è capire, viste le prove fatte parzializzando, se i circolatori dei secondari interferiscono tra di loro; mi pare che non ci sia un punto zero (separatore idraulico) e questo può giustificare i ritorni caldi (a causa di possibili correnti parassite).
claudio
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da pisa »

Il circuito idronico di centrale è a dir poco raffazzonato e l'ho descritto in precedenza. Di fatto non esiste un collettore di mandata e di ritorno. I quattro circolatori sono installati su una tubazione da 2 1/2" ed hanno un'aspirazione da 21/2" e mandata 1 1/2" cadauno. Non hanno valvola di ritegno e non c'è traccia di nessun sitema di regolazione. Le pompe si spengono solo dal quadro di centrale.
Antonio
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da claudio »

anche il collettore è sottodimensionato: servirebbe un DN100
il problema di circolazioni parassite o di difficoltà per alcuni circolatori di dare la portata richiesta è molto probabile per l'assenza di ritegni e di separatore.
cercando di mettere un po' d'ordine, secondo me dovresti:

verificare le reali richieste in termini di potenza dell'immobile (rifare la 10/91) per individuare la potenza necessaria
aumentare la potenza del generatore;
verificare che i terminali siano dimensionati correttamente;
installare un separatore idraulico;
realizzare un collettore degno di questo nome;
verificare le prestazioni di ogni singolo circolatore;
pensare ad uno straccio di regolazione
sistemare la rete gas; tra l'altro è curioso che chi ha progettato la rete gas abbia tenuto un margine veramente importante sul diametro (2"1/2 per 75 metri di sviluppo sono più che accettabili con una potenza di 260 kW, e basterebbero anche con 350 kW) mentre chi ha progettato la centrale abbia fatto un vero scempio (sarà lo stesso tecnico?)
claudio
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da arkanoid »

a spanne, per dissipare 260 kW con condizioni 45-40°C e ambienti a 16°C con dei piastre radianti in ghisa 3 colonne altezza 690, servono circa 8600 elementi, con rendimento 1. Quanti ne hai?
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pisa
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Iscritto il: gio mar 29, 2007 20:13

Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da pisa »

I radiatori installati sono della IC mod. Tema 4/871. La potenza termica emessa per elemento alle condizioni di cui sopra è di 48 W e gli elementi installati sono 2660 oltre a 3 aerotermi Sabiana da 9 kW ciascuno ( non in funzione al momento delle visite, ma che a dire degli utenti hanno solo veicolato aria fredda!).
La potenza emessa dai radiatori è di circa 128 kW, mentre la caldaia brucia 18 mc/h di metano per una potenza di 180 kW.
Rendimento 0.71
La coibentazione della rete idronica è a dir poco scadente. Il circuito idronico di centrale si trova sotto una tettoia all'aperto, fuori dal vano caldaia, ed è praticamente privo di coibentazione. Idem per alcuni tratti installati all'esterno che si sviluppano per decine di metri.
arkanoid
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Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da arkanoid »

tienilo presente nel cambio caldaia per definire la potenza corretta...butteranno un sacco di soldi di gas..
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pisa
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Iscritto il: gio mar 29, 2007 20:13

Re: Impianto termico a radiatori malfunzionante

Messaggio da pisa »

Si, la sostituzione della caldaia è una delle tante cose da fare.
Grazie a tutti per la partecipazione.
Antonio.
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