Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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Andrea_Diqui
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Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL

Messaggio da Andrea_Diqui »

Salve a tutti e buona continuazione di festività...

Mi trovo a redigere una pratica INAIL (ex ISPESL) per la sostituzione di un generatore alimentato a gasolio inserito in un'impianto a vaso aperto.
La potenzialità del generatore è di 90 kW.
Leggendo la raccolta R2009 cap. R.3.A l'impianto deve avere;
a) vaso di espansione aperto;
b) tubo di sicurezza;
c) tubo di carico;
d) termostato di regolazione;
e) termostato di blocco;
f) termometro, con pozzetto per termometro di controllo;
g) manometro, con rubinetto a flangia per manometro di controllo;
h) dispositivo di protezione livello minimo

La valvola d'intercettazione del combustibile è obbligatoria?
Leggendo sopra sembra di no...
Il Decreto 28 Aprile 2005 titolo VII 7.1 Dispositivi accessori prevede l'inserimento di un dispositivo automatico di intercettazione che consenta il passaggio del combustibile soltanto durante il funzionamento del bruciatore stesso; per questo esistono dell'elettrovalvole NC asservite dal funzionamento del bruciatore... è corretto?
A mio giudizio servirebbe solo questa... che ne dite?

Venendo all'elenco dei dispositivi di cui sopra si evince che nell'impianto ci dovrebbere essere sia il tubo di sicurezza, sia il tubo di cario.
Nella vecchia raccolta R1982 non si faceva riferimento al tubo di carico... a voi risulta questa differenza?

grazie
Andrea Diqui
Andrea_Diqui
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Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL

Messaggio da Andrea_Diqui »

nessuno?
Andrea Diqui
girondone
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Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL

Messaggio da girondone »

per questo esistono dell'elettrovalvole NC asservite dal funzionamento del bruciatore... è corretto?

direi di si...

per la racc R non è richesta....

per la storia dei tubi no ricordo quella vecchia cosa diceva...
lupo1
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Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL

Messaggio da lupo1 »

La vecchia norma usava il buon senso e faceva dimensionare il tubo di sicurezza in base alla potenza e alla lunghezza, con il minimo di 18 mm.
La nuova norma chiede il dimensionamento con una strana formula dove il minimo di 18 mm si ha già a partire da 5 kW e chiede pure un tubo di carico distinto, stabilmente collegato senza intercettazione e dimensionato quasi come il tubo di sicurezza.
Cosa serve non lo si capisce, tanto più che compare anche l'obbligo di un pressostato di minima, però ci deve essere.
Si chiama raccolta R ma è la UNI 10412, con tanti refusi che confondono parecchio.
Esa
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Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL

Messaggio da Esa »

"La nuova norma chiede il dimensionamento con una strana formula dove il minimo di 18 mm si ha già a partire da 5 kW e chiede pure un tubo di carico distinto, stabilmente collegato senza intercettazione e dimensionato quasi come il tubo di sicurezza. Cosa serve non lo si capisce..."
A far circolare l'acqua nel vaso di espansione: elementare norma di sicurezza. Si faceva già 100 anni fa. Poi se ne sono perse le tracce (tutti gli impianti sono a vaso chiuso, quindi questa precauzione diventa inutile). La norma ha ripristinato il buon senso.

"tanto più che compare anche l'obbligo di un pressostato di minima"
Altra norma di buon senso. Se l'acqua si abbassa di livello, non c'è garanzia che circolazione sia sufficiente a garantire lo smaltimento dell'eccessivo calore e che ci sia una superficie libera in grado di impedire la formazione di vapore. Norma di sicurezza elementare, in vigore da decenni in altri Paesi.
lupo1
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Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL

Messaggio da lupo1 »

Esa ha scritto:"La nuova norma chiede il dimensionamento con una strana formula dove il minimo di 18 mm si ha già a partire da 5 kW e chiede pure un tubo di carico distinto, stabilmente collegato senza intercettazione e dimensionato quasi come il tubo di sicurezza. Cosa serve non lo si capisce..."
A far circolare l'acqua nel vaso di espansione: elementare norma di sicurezza. Si faceva già 100 anni fa. Poi se ne sono perse le tracce (tutti gli impianti sono a vaso chiuso, quindi questa precauzione diventa inutile). La norma ha ripristinato il buon senso.
Quello che è talmente elementare, che spieghi tu, lo sappiamo già tutti.
Spiegami invece perchè con caldaia da 350 kW deve essere da due pollici (circolazione naturale ?).
Spiegami anche come fai a non intercettarlo quando hai due caldaie collegate (con valvola a tre vie che manovri contemporaneamente (simultanea) a quella sul tubo di sicurezza ?
Sul fatto che ci sia il controllo di pressione, o livello, minima niente da dire; è proprio per questo che mi sembra eccessivo garantire il collegamento diretto con il carico del vaso.
Esa
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Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL

Messaggio da Esa »

"Spiegami invece perchè con caldaia da 350 kW deve essere da due pollici (circolazione naturale ?)"
Presumo per evitare che la mancanza di circolazione generi acqua surriscaldata..
lupo1
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Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL

Messaggio da lupo1 »

Esa ha scritto:"Spiegami invece perchè con caldaia da 350 kW deve essere da due pollici (circolazione naturale ?)"
Presumo per evitare che la mancanza di circolazione generi acqua surriscaldata..
Stiamo parlando di vaso aperto !!!
Esa
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Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL

Messaggio da Esa »

E' vero. Ma pensavo che in una caldaia sottoposta ad una pressione di 4 bar (altezza del condominio) e senza circolazione d'acqua, in caso di guasto la temperatura potesse salire oltre i 100°C.
Una volta gli impianti ad acqua surriscaldata si facevano anche così.
T3RMØ
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Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL

Messaggio da T3RMØ »

La cosa mi interessa: devo collegare due caldaie a biomassa a vaso aperto.

Metto due vasi di espansione ?
lupo1
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Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL

Messaggio da lupo1 »

una volta si faceva così
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