Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL
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Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL
Salve a tutti e buona continuazione di festività...
Mi trovo a redigere una pratica INAIL (ex ISPESL) per la sostituzione di un generatore alimentato a gasolio inserito in un'impianto a vaso aperto.
La potenzialità del generatore è di 90 kW.
Leggendo la raccolta R2009 cap. R.3.A l'impianto deve avere;
a) vaso di espansione aperto;
b) tubo di sicurezza;
c) tubo di carico;
d) termostato di regolazione;
e) termostato di blocco;
f) termometro, con pozzetto per termometro di controllo;
g) manometro, con rubinetto a flangia per manometro di controllo;
h) dispositivo di protezione livello minimo
La valvola d'intercettazione del combustibile è obbligatoria?
Leggendo sopra sembra di no...
Il Decreto 28 Aprile 2005 titolo VII 7.1 Dispositivi accessori prevede l'inserimento di un dispositivo automatico di intercettazione che consenta il passaggio del combustibile soltanto durante il funzionamento del bruciatore stesso; per questo esistono dell'elettrovalvole NC asservite dal funzionamento del bruciatore... è corretto?
A mio giudizio servirebbe solo questa... che ne dite?
Venendo all'elenco dei dispositivi di cui sopra si evince che nell'impianto ci dovrebbere essere sia il tubo di sicurezza, sia il tubo di cario.
Nella vecchia raccolta R1982 non si faceva riferimento al tubo di carico... a voi risulta questa differenza?
grazie
Mi trovo a redigere una pratica INAIL (ex ISPESL) per la sostituzione di un generatore alimentato a gasolio inserito in un'impianto a vaso aperto.
La potenzialità del generatore è di 90 kW.
Leggendo la raccolta R2009 cap. R.3.A l'impianto deve avere;
a) vaso di espansione aperto;
b) tubo di sicurezza;
c) tubo di carico;
d) termostato di regolazione;
e) termostato di blocco;
f) termometro, con pozzetto per termometro di controllo;
g) manometro, con rubinetto a flangia per manometro di controllo;
h) dispositivo di protezione livello minimo
La valvola d'intercettazione del combustibile è obbligatoria?
Leggendo sopra sembra di no...
Il Decreto 28 Aprile 2005 titolo VII 7.1 Dispositivi accessori prevede l'inserimento di un dispositivo automatico di intercettazione che consenta il passaggio del combustibile soltanto durante il funzionamento del bruciatore stesso; per questo esistono dell'elettrovalvole NC asservite dal funzionamento del bruciatore... è corretto?
A mio giudizio servirebbe solo questa... che ne dite?
Venendo all'elenco dei dispositivi di cui sopra si evince che nell'impianto ci dovrebbere essere sia il tubo di sicurezza, sia il tubo di cario.
Nella vecchia raccolta R1982 non si faceva riferimento al tubo di carico... a voi risulta questa differenza?
grazie
Andrea Diqui
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Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL
per questo esistono dell'elettrovalvole NC asservite dal funzionamento del bruciatore... è corretto?
direi di si...
per la racc R non è richesta....
per la storia dei tubi no ricordo quella vecchia cosa diceva...
direi di si...
per la racc R non è richesta....
per la storia dei tubi no ricordo quella vecchia cosa diceva...
Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL
La vecchia norma usava il buon senso e faceva dimensionare il tubo di sicurezza in base alla potenza e alla lunghezza, con il minimo di 18 mm.
La nuova norma chiede il dimensionamento con una strana formula dove il minimo di 18 mm si ha già a partire da 5 kW e chiede pure un tubo di carico distinto, stabilmente collegato senza intercettazione e dimensionato quasi come il tubo di sicurezza.
Cosa serve non lo si capisce, tanto più che compare anche l'obbligo di un pressostato di minima, però ci deve essere.
Si chiama raccolta R ma è la UNI 10412, con tanti refusi che confondono parecchio.
La nuova norma chiede il dimensionamento con una strana formula dove il minimo di 18 mm si ha già a partire da 5 kW e chiede pure un tubo di carico distinto, stabilmente collegato senza intercettazione e dimensionato quasi come il tubo di sicurezza.
Cosa serve non lo si capisce, tanto più che compare anche l'obbligo di un pressostato di minima, però ci deve essere.
Si chiama raccolta R ma è la UNI 10412, con tanti refusi che confondono parecchio.
Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL
"La nuova norma chiede il dimensionamento con una strana formula dove il minimo di 18 mm si ha già a partire da 5 kW e chiede pure un tubo di carico distinto, stabilmente collegato senza intercettazione e dimensionato quasi come il tubo di sicurezza. Cosa serve non lo si capisce..."
A far circolare l'acqua nel vaso di espansione: elementare norma di sicurezza. Si faceva già 100 anni fa. Poi se ne sono perse le tracce (tutti gli impianti sono a vaso chiuso, quindi questa precauzione diventa inutile). La norma ha ripristinato il buon senso.
"tanto più che compare anche l'obbligo di un pressostato di minima"
Altra norma di buon senso. Se l'acqua si abbassa di livello, non c'è garanzia che circolazione sia sufficiente a garantire lo smaltimento dell'eccessivo calore e che ci sia una superficie libera in grado di impedire la formazione di vapore. Norma di sicurezza elementare, in vigore da decenni in altri Paesi.
A far circolare l'acqua nel vaso di espansione: elementare norma di sicurezza. Si faceva già 100 anni fa. Poi se ne sono perse le tracce (tutti gli impianti sono a vaso chiuso, quindi questa precauzione diventa inutile). La norma ha ripristinato il buon senso.
"tanto più che compare anche l'obbligo di un pressostato di minima"
Altra norma di buon senso. Se l'acqua si abbassa di livello, non c'è garanzia che circolazione sia sufficiente a garantire lo smaltimento dell'eccessivo calore e che ci sia una superficie libera in grado di impedire la formazione di vapore. Norma di sicurezza elementare, in vigore da decenni in altri Paesi.
Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL
Quello che è talmente elementare, che spieghi tu, lo sappiamo già tutti.Esa ha scritto:"La nuova norma chiede il dimensionamento con una strana formula dove il minimo di 18 mm si ha già a partire da 5 kW e chiede pure un tubo di carico distinto, stabilmente collegato senza intercettazione e dimensionato quasi come il tubo di sicurezza. Cosa serve non lo si capisce..."
A far circolare l'acqua nel vaso di espansione: elementare norma di sicurezza. Si faceva già 100 anni fa. Poi se ne sono perse le tracce (tutti gli impianti sono a vaso chiuso, quindi questa precauzione diventa inutile). La norma ha ripristinato il buon senso.
Spiegami invece perchè con caldaia da 350 kW deve essere da due pollici (circolazione naturale ?).
Spiegami anche come fai a non intercettarlo quando hai due caldaie collegate (con valvola a tre vie che manovri contemporaneamente (simultanea) a quella sul tubo di sicurezza ?
Sul fatto che ci sia il controllo di pressione, o livello, minima niente da dire; è proprio per questo che mi sembra eccessivo garantire il collegamento diretto con il carico del vaso.
Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL
"Spiegami invece perchè con caldaia da 350 kW deve essere da due pollici (circolazione naturale ?)"
Presumo per evitare che la mancanza di circolazione generi acqua surriscaldata..
Presumo per evitare che la mancanza di circolazione generi acqua surriscaldata..
Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL
Stiamo parlando di vaso aperto !!!Esa ha scritto:"Spiegami invece perchè con caldaia da 350 kW deve essere da due pollici (circolazione naturale ?)"
Presumo per evitare che la mancanza di circolazione generi acqua surriscaldata..
Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL
E' vero. Ma pensavo che in una caldaia sottoposta ad una pressione di 4 bar (altezza del condominio) e senza circolazione d'acqua, in caso di guasto la temperatura potesse salire oltre i 100°C.
Una volta gli impianti ad acqua surriscaldata si facevano anche così.
Una volta gli impianti ad acqua surriscaldata si facevano anche così.
Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL
La cosa mi interessa: devo collegare due caldaie a biomassa a vaso aperto.
Metto due vasi di espansione ?
Metto due vasi di espansione ?
Re: Impianto termico vaso aperto: ex ISPESL
una volta si faceva così
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