Buongiorno a tutti,
innanzitutto mi scuso se per caso l'argomento è già trattato in qualche altra discussione, ma ho effettuato una ricerca e non ho trovato nulla.
Devo realizzare un sistema di preparazione dell'acqua calda sanitaria ad uso cucina di un ristorante; il cliente mi chiede di distribuire l'acqua in cucina a 60 °C (almeno!) perché deve alimentare alcune utenze (lavapiatti, vasche per bagnomaria) che necessitano di tali temperature. Fin qui credo non ci sia alcun problema. Il fatto è che vorrebbe la stessa temperatura anche in uscita da alcune "doccette" manuali che il personale usa per sciacquare attrezzi e stoviglie prima di caricarli nelle macchine.
La mia domanda è: c'è qualche regolamento di igiene/sicurezza sul luogo di lavoro , o comunque una qualche normativa, che mi impedisce di erogare acqua sopra i 40/45 °C se c'è pericolo di ustioni?
La UNI EN 806-2 dà solamente dei consigli (peraltro non riferiti al mio caso), la UNI 9182 rimanda alla 806-2...
grazie
Temperatura ACS in un ristorante
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Re: Temperatura ACS in un ristorante
Non penso proprio. Le caldaiette murali a produzione istantanea possono erogare acqua a 60°C.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: Temperatura ACS in un ristorante
Non ci sono restrizioni circa l'invio alle utenze di acqua a 60°C se non per gli edifici con pluralità di utenze di tipo abitativo (48°C+5°C di tolleranza). Stesso discorso per ospedali, alberghi e case di riposo, dove la temperatura dell'acqua alle utenze deve essere controllata per evitare infortuni.
Per quanto riguarda l'osservazione di NNN certo che le caldaiette residenziali riescono a farti acqua a 60°C, ma se di tipo a scambio rapido con temperature in ingresso di 15°C non si andrebbe oltre i 9 l/min che credo poco compatibili con l'utenza di cucina.
Per quanto riguarda l'osservazione di NNN certo che le caldaiette residenziali riescono a farti acqua a 60°C, ma se di tipo a scambio rapido con temperature in ingresso di 15°C non si andrebbe oltre i 9 l/min che credo poco compatibili con l'utenza di cucina.
Tom Bishop
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Re: Temperatura ACS in un ristorante
Con aeratore, si può scendere fino a 2 l/min senza problemi.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: Temperatura ACS in un ristorante
In una cucina con 2l/min?NoNickName ha scritto:Con aeratore, si può scendere fino a 2 l/min senza problemi.
Tom Bishop
Re: Temperatura ACS in un ristorante
dpr 412 1993
cmq, metti miscelatori termostatici sui punti di erogazione manuali e sei a posto
cmq, metti miscelatori termostatici sui punti di erogazione manuali e sei a posto
Re: Temperatura ACS in un ristorante
Come ha giustamente detto Bishop, il dpr parla di "pluralità di utenze di tipo abitativo", non il mio caso quindi.Ronin ha scritto:dpr 412 1993
cmq, metti miscelatori termostatici sui punti di erogazione manuali e sei a posto
Comunque "a logica" non dovrebbero esserci problemi, al limite il piano di sicurezza dei lavoratori in cucina dovrà prevedere (se già non lo prevede) cartelli di avviso al personale per i punti di erogazione manuale.
Grazie e attendo eventuali smentite di altri.