Salve, è la prima volta che mi confronto con un impianto a zone,
e gradirei avere qualche consiglio.Cerco di descrivere la situazione:
devo progettare un impianto a zone con unico generatore di calore,
si tratta di un appartamento di circa 400mq,su due piani .Abbiamo
concordato con il proprietario di dividerlo a zone (una per piano) per
avere più flessibilità nella gestione e a causa di diversa situazione.L'ultimo
piano è un sottotetto e sicuramente avrà maggiorni apporti solari gratuiti.
Dal punto di vista impiantistico le due zone dovranno garantire una portata
di circa 650 l/h (sottotetto)e 1200l/h (piano terzo).
Secondo voi lo schema che ho postato è corretto? Ho usato valvole a tre vie in
modo da poter garantire ricircolo in caldaia indipendentemente che si
chiuda la zona del piano superiore o quella del piano inferiore.Poi ho aggiunto
due stabizzatori di portata (autoflow)sui ritorni in modo da garantire portate equivalenti
sia che le zone zone siano aperative oppure chiuse.
La caldaia ha di default un circolatore con portata max di circa 1400 l/h
per cui pensavo di montare due circolatori aggiuntivi.Che ne pensate?
schema impianto a zone
Moderatore: Edilclima
schema impianto a zone
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Re: schema impianto a zone
ormai ogni marca di caldaia ha dei gruppi composti da separatore e pompe sul secondario, zone miscelate e/o dirette.
usa quei dispositivi (Per l''immergas il dim etc).
Usa pompe con inverter. gli autoflow a mio avviso puoi evitarli. usa termostati ogni stanza con termoelettriche dotate di micro di fine corsa.
usa quei dispositivi (Per l''immergas il dim etc).
Usa pompe con inverter. gli autoflow a mio avviso puoi evitarli. usa termostati ogni stanza con termoelettriche dotate di micro di fine corsa.
I miei corsi e libri su involucro, termotecnica e VMC https://www.paolosavoia.com/corso-online
Il blog delle curiosità https://www.paolosavoia.com/blog
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Re: schema impianto a zone
Per me sei un po' fuori strada, ti consiglio di cercare qualche testo di termotecnica tipo quelli di Cammarata o alcuni manuali, perchè quanto dici è tutto obiettabile:
1) portata in caldaia non nulla? sei obbligato? perchè non scegli soluzioni che non ti pongono questo problema? le 3 vie in deviazione si usavano 30 anni fa per far fare l'anticondensa ... prova a prendere degli schemi basi di alcuni costruttori e analizzali criticamente, potresti trovare interessanti spunti...
2) 400 mq di abitazione non usi il radiante? tutto radiatori e ventil? stai attento a portate e prevalenze
3) gli autoflow si mettono sui circuiti secondari al massimo
Ti consiglio, se questo è il tuo primo impianto, di appoggiarti a chi ne ha già fatti e cercare di confrontarti con lui per comprenderne i principi altrimenti avrai sicuramente seri problemi.
1) portata in caldaia non nulla? sei obbligato? perchè non scegli soluzioni che non ti pongono questo problema? le 3 vie in deviazione si usavano 30 anni fa per far fare l'anticondensa ... prova a prendere degli schemi basi di alcuni costruttori e analizzali criticamente, potresti trovare interessanti spunti...
2) 400 mq di abitazione non usi il radiante? tutto radiatori e ventil? stai attento a portate e prevalenze
3) gli autoflow si mettono sui circuiti secondari al massimo
Ti consiglio, se questo è il tuo primo impianto, di appoggiarti a chi ne ha già fatti e cercare di confrontarti con lui per comprenderne i principi altrimenti avrai sicuramente seri problemi.
Ora diventerò un coso per usare la cosa+, domani la la cosa++ e chissà a quando la cosa super+ ....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
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Re: schema impianto a zone
Enea, fammi capire una cosa: il circolatore interno alla caldaia ha una certa portata, credo inferiore alla somma delle due pompe di impianto. Ma con lo schema che hai realizzato la portata in caldaia è comunque derivata dalla portata somma delle altre due pompe in funzione ( hai creato un ritorno unico, le valvole deviatrici servono solo a zona chiusa ). Non sarebbe meglio un separatore idraulico, un unico circolatore a portata variabile e valvole a due vie?
Luca
Luca
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Re: schema impianto a zone
Con lo schema proposto dimenticarsi di condensare e probabili problemi di circolazione acqua.
Forse è meglio qualcosa di più semplice: una caldaia che non abbia problemi di portata minima, pompa a giri variabili incorporata, due valvole a due vie comandate da due cronotermostati, valvole termostatiche per regolare la temperatura massima ambiente e bilanciare l'impianto. Quando apre una delle due valvole di zona, col micro di fine corsa si fa partire la caldaia.
Forse è meglio qualcosa di più semplice: una caldaia che non abbia problemi di portata minima, pompa a giri variabili incorporata, due valvole a due vie comandate da due cronotermostati, valvole termostatiche per regolare la temperatura massima ambiente e bilanciare l'impianto. Quando apre una delle due valvole di zona, col micro di fine corsa si fa partire la caldaia.