Bilanciamento impianto Vs sostituzione selvaggia radiatori

Normativa nazionale, contabilizzazione dei consumi, ripartizione delle spese

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jamie
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Bilanciamento impianto Vs sostituzione selvaggia radiatori

Messaggio da jamie »

Buongiorno a tutti.
Vorrei chiedere un parere sui risultati di calcolo dei software per la progettazione secondo UNI 10200, che permettono di progettare anche la preregolazione delle valvole, e indicano la pompa da inserire.
Stò lavorando su un condominio dove in molti appartamenti sono stati sostituiti i vecchi radiatrori in acciaio, con nuovi in alluminio, e, come talvolta accade, gli installatori hanno "abbondato", in alcuni casi anche raddoppiando la potenza erogata dai corpi scaldanti, risultando quindi una potenza radiante superiore al fabbisogno reale ed al progetto originale.
Ora, visto che la norma e, mi pare tutti, i software di progettazione, prevedono di inserire e certificare l'effettiva potenza rilevata allo stato attuale, e non quella del progetto originale, ne consegue che il software dove vado ad inserire le caratteristiche dei nuovi corpi scaldanti, leggerà l'effettiva potenza installata in un determinato locale, e, non sapendo che questa è sovrabbondante rispetto al fabbisogno, indicherà al progettista di effettuare una preregolazione, sulla relativa valvola, che garantisca quella potenza, aumentando la portata su quel radiatore (rispetto all'originale). Quindi, se sono state operate molte sostituzioni di radiatori con aumento di potenza, il risultato del calcolo complessivo per un condominio, potrebbe indicare una pompa con portata eccessiva rispetto al fabbisogno ralae (progetto originale), ed anche indicare una potenza complessiva che porterebbe a pensare che la caldaia non è più sufficiente, sebbene il fabbisogno sia inalterato.
In parole povere, a causa di quelli che hanno sostituito i termosifoni senza tener conto di dimensionarli rispettando il progetto originale, il software, darà dei risultati di portata, prevalenza e preregolazione valvole, non attinente al reale fabbisogno dell'edificio e dei suoi locali, bensì ai termosifoni che son stati installati successivamente senza criterio.
A mio parere il software dovrebbe tener conto dell'effettivo fabbisogno del locale e, in funzione anche della potenza del radiatore installato, indicare la giusta portata e quindi la relativa preregolazione.
Sto cercando il modo di risolvere il problema, magari con un software che da un lato mi permetta di certificare l'effettiva potenza installata, così come la norma prevede, ma dall'altro lato mi permetta di effettuare il corretto bilanciamento e definire la giusta pompa, basandosi sul reale fabbisogno dei locali.
Avete un parere in merito? Sto forse io sbagliando qualcosa? Sapete se esiste un software come dico io?
Grazie a tutti
SimoneBaldini
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Re: Bilanciamento impianto Vs sostituzione selvaggia radiatori

Messaggio da SimoneBaldini »

La potenza del radiatore deve essere calcolata con i locali confinanti freddi e non col fabbisogno teorico che invece tiene conto che i locali confinanti sono riscaldati e abbisognado dei contributi teorici. Uno studio compledo pertanto dovrebba fare un calcolo della potenza teorica necessaria in queste condizioni, locale per locale, verificarlo con la potenza installata e tarare il calorifero su quel dato. Ovviamente è un lavoro abbastanza lungo e laborioso, soprattutto poi sul fatto che l'impianto è esistente, pertanto ci si limita (dove viene fatto) a date una pretaratura sulla potenze del radiatore installato. Poi oggi c'è il "miracolo" delle termostatiche, che alla fin della fiera risolvono tutti i problemi di bilanciamento indipendentemente dalla pre-taratura.
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redHat
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Re: Bilanciamento impianto Vs sostituzione selvaggia radiatori

Messaggio da redHat »

SimoneBaldini ha scritto: dom ott 29, 2017 21:28 Poi oggi c'è il "miracolo" delle termostatiche, che alla fin della fiera risolvono tutti i problemi di bilanciamento indipendentemente dalla pre-taratura.
Le povere termostatiche fanno quel che possono e anche egregiamente, ma se l'impianto non è ben dimensionato e tarato neppure San Termo Statico può fare miracoli... :lol:
jamie ha scritto: ven ott 27, 2017 18:22 ... come talvolta accade, gli installatori hanno "abbondato", in alcuni casi anche raddoppiando la potenza erogata dai corpi scaldanti, risultando quindi una potenza radiante superiore al fabbisogno reale ed al progetto originale.
Sto cercando il modo di risolvere il problema, magari con un software che da un lato mi permetta di certificare l'effettiva potenza installata, così come la norma prevede, ma dall'altro lato mi permetta di effettuare il corretto bilanciamento e definire la giusta pompa, basandosi sul reale fabbisogno dei locali.
Avete un parere in merito? Sto forse io sbagliando qualcosa? Sapete se esiste un software come dico io?
Mi pare ci sia un pò di confusione non solo tra potenza nominale e potenza erogata ma anche tra potenza e fabbisogno, ma per fortuna ci sono installatori che raddoppiano le potenze risolvendo le lacune... :lol:
Scherzi a parte, il problema non è il software ma la comprensione dei fondamenti: le potenze nominali dei radiatori (soprattutto se calcolati con la UNI 10200 a dT=60°C) non corrispondono assolutamente ai valori di potenza nominale delle dispersioni termiche dall'ambiente, altrimenti risulteranno dei radiatori striminziti che poi non riesci ad utilizzare in quanto difficilmente potrai garantire temperature medie dei radiatori di 80°C e se, per compensare il freddo subito degli utenti, provi ad ottenerle abbasserai l'efficienza dell'impianto.
Ormai gli impianti, anche quelli esistenti, vanno considerati prevedendo dT acqua-aria non superiori a 40°C, ciò significa utilizzare radiatori con potenza (dimensione) almeno superiore del 35% rispetto al valore nominale dT=60°C. Pertanto l'aumento della potenza effettiva dei radiatori rispetto al valore nominale è auspicabile, se non necessario, e costituisce tutt'altro che una condizione di inefficienza dato che con l'abbassamento delle temperature di esercizio dell'impianto avrò minori dispersioni dalla rete di distribuzione, minore pendolazione del sistema di termoregolazione e maggiore efficienza del generatore.
Quindi meno male che ci sono installatori che sovradimensionano i radiatori, poi per far quadrare i conti della tua certificazione dei radiatori imposti semplicemente una minore temperatura di esercizio, come è giusto che sia.

PS: Purtroppo i dT nominali UNI10200 (dT=60°C) e EN442 (dT=50°C) essendo troppo elevati si prestano a far confusione non essendo più adeguati alla realtà degli impianti destinati ormai ad essere quasi tutti equipaggiati di termostatiche e caldaie a condensazione.
SimoneBaldini
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Re: Bilanciamento impianto Vs sostituzione selvaggia radiatori

Messaggio da SimoneBaldini »

Le povere termostatiche fanno quel che possono e anche egregiamente, ma se l'impianto non è ben dimensionato e tarato neppure San Termo Statico può fare miracoli...
Da qual che vedo io, anche i peggiori impianti dove prima c'erano problemi, con le termostartiche si sono attenuati questi problemi fino a renderli trascurabili. Ovvio che se il problema è oltre un certo livello, non sarà certo la termostatica a risolverlo, ma chiaramente la domanda da porsi è come ha fatto per 50 anni a funzionare?
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redHat
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Re: Bilanciamento impianto Vs sostituzione selvaggia radiatori

Messaggio da redHat »

SimoneBaldini ha scritto: gio nov 02, 2017 17:11 ...ma chiaramente la domanda da porsi è come ha fatto per 50 anni a funzionare?
Prima dell'avvento delle termostatiche si praticava il tristemente noto "bilanciamento all'italiana": pompe e caldaie sovradimensionate di taglia almeno 3X con regolazione della temperatura ambiente ad anello aperto e retroazione compensata con... l'apertura delle finestre. :lol:
La domanda vera, anche se con ovvia risposta, è un altra: perchè questi adeguamenti non sono stati resi obbligatori prima?
Morandinipub
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Re: Bilanciamento impianto Vs sostituzione selvaggia radiatori

Messaggio da Morandinipub »

jamie ha scritto: ven ott 27, 2017 18:22 Buongiorno a tutti.
Vorrei chiedere un parere sui risultati di calcolo dei software per la progettazione secondo UNI 10200, che permettono di progettare anche la preregolazione delle valvole, e indicano la pompa da inserire.
Nel progetto devi indicare i termosifoni che non sono adatti per la termoregolazione e contabilizzazione e che vanno quindi sostituiti.
Con relativo prezziario.
Da me ne hanno sostituiti una decina, o troppo piccoli per essere parametrizzati e contabilizzati (delle piastre piatte da bagno, via) o dalle dimensioni demenziali: un siciliano del terzo piano aveva montato i giunti T e raddoppiato i termosifoni. Eliminati.
cyberedilclima
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Re: Bilanciamento impianto Vs sostituzione selvaggia radiatori

Messaggio da cyberedilclima »

In un condominio di seconde case con pochissimi residenti abituali, dopo l'adeguamento alla UNI10200 (contabilizz. indiretta) il consumo di GAS è più che dimezzato, anche se i residenti fissi hanno un aumento del costo medio di riscaldamento del 70% (quota consumi involontari fissata al 30% a causa delle ingenti perdite e delle termostatiche dei non presenti mantenute a 8°C).
I radiatori negli alloggi, nel tempo sono stati sostituiti "selvaggiamente" e comunque rimanevano sempre accesi con evidente dispendio di risorse. Ora, dai rilievi per le nuove tabelle millesimali, un condomino ha scoperto di essere l'unico ad aver sostituito i radiatori con altri di potenze corrispondenti all'originale, che combaciano anche con i fabbisogni risultanti dai calcoli del nuovo progetto e che risultano comunque adeguati a fornire temperature confortevoli.
Nel resto del condominio tutti i radiatori risultano oggi di potenza mediamente doppia rispetto al fabbisogno e sono stati sostituiti già nei decenni passati senza controllo.
Il condomino denuncia questo stato di cose come una truffa ai suoi danni e chiede il rimborso delle spese di riscaldamento in eccesso in quanto, negli anni, ha pagato onestamente secondo le quote millesimali originali, calcolate insieme alle dimensioni dei corpi scaldanti dei singoli alloggi, mentre gli altri, con potenze raddoppiate abusivamente, consumavano il doppio, aprendo anche le finestre per bilanciare gli eccessi di temperatura nei locali.
Il condomino obietta anche da contratto erano previste valvole pre-setting, ma per comodità degli installatori non sono state applicate a tutti i radiatori e comunque non sono state pre-regolate come da Kv risultante dai calcoli.
Con alloggi alternativamente abitati e con tre intervalli di accensione e quindi tre transitori giornalieri, anche il bilanciamento sarebbe necessario per impedire che, in un impianto a colonne, troppa acqua ad alta temperatura ritorni in caldaia, attraverso i radiatori più vicini alla centrale che non sono in grado di dissipare calore oltre la potenza nominale (i transitori, prima che le termostatiche prendano il controllo, non sono insignificanti e introducono comunque disturbi ulteriori nell'impianto, come rumorosità e aria circolante in eccesso e non sfiatata, a danno anche della contabilizzazione dei radiatori sfavoriti).
Altra obiezione riguarda la quantità di acqua circolante e quindi da scaldare, raddoppiata per corpi scaldanti raddoppiati rispetto ai fabbisogni reali (il condomino, che è una "condomina" di spiccato senso pratico, spiega all'amministratore ignorante che usare il doppio di acqua per bollire la pasta richiede il doppio di tempo e consumo doppio di gas!).
Evidentemente tutti gli abusivi tendono a ridicolizzare queste osservazioni, ma penso che per la deontologia professionale di termotecnici seri e comunque per lo spirito della UNI10200, sostenere che certe situazioni siano ininfluenti serve solo a semplificare la vita di progettisti e fornitori di condominio, ma denuncia scarsa professionalità e/o ignoranza degli operatori del settore che, insieme agli amministratori, considerano il condominio stesso come terreno di conquista facile (lavorando per le aziende non potrebbero permettersi simili comportamenti, come ben sappiamo).
Ora dovrò sostenere le tesi della condomina in questione davanti al Giudice, nonostante tutte le blandizie e le pressioni contrarie che mi arrivano da chi ha favorito questo stato di cose, ma posso solo certificare che, secondo i dettami basilari delle procedure di qualità, facendo bene le cose fin dall’origine, senza cercare solo il proprio comodo, si risparmia sempre e comunque tempo e denaro a beneficio di tutti e, last but not least, i tecnici risparmiano figuracce che li qualificano come inadeguati, anche se, “all’italiana”, mostrano di fregarsene.
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