Impianto centralizato e autonomo coesistenti

Normativa nazionale, contabilizzazione dei consumi, ripartizione delle spese

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arching86
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Impianto centralizato e autonomo coesistenti

Messaggio da arching86 »

Buongiorno colleghi,
mi sono trovato in una situazione anomala in un condominio dotato di impianto centralizzato,
ovvero due condomini hanno autonomamente provveduto a fare modifiche nel proprio appartamento al sistema di distribuzione collegando tutti i termosifoni dell'appartamento ad una sola colonna (impianto centralizzato a colonne verticali) e dotando di impianto autonomo all'occorrenza, ovvero:
l'impianto è collegato sia all'impianto centralizzato, e sia alla caldaia autonoma.
Può esistere questa condizione?
Possono dunque entrare ed uscire dall'impianto centralizzato all'occorrenza, aprendo e chiudendo i relativi rubinetti senza creare squilibrio di pressione e portata all'impianto centralizzato?
Premetto che sono stato incaricato di progettare l'impianto per la termoregolazione, ma le suddette modifiche mi lasciano molto perplesso.

Ringrazio anticipatamente tutti per l'aiuto e i consigli
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ilverga
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Re: Impianto centralizato e autonomo coesistenti

Messaggio da ilverga »

Situazione già riscontrata in un paio di casi. Tralasciando filosofie sul funzionamento o meno, per quanto ti interessa la cosa più saggia è contabilizzare direttamente le unità allo stacco dalla colonna.
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arching86
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Re: Impianto centralizato e autonomo coesistenti

Messaggio da arching86 »

quindi mi stai dicendo che è permessa la coesistena del "doppio impianto"? tralasciando la contabilizzazione, il dubbio non è su come farla, ma se è normativamente contemplata e permessa. non riesco a trovare riferimenti in merito, grazie
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ilverga
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Re: Impianto centralizato e autonomo coesistenti

Messaggio da ilverga »

Sei stato chiamato per quella, limitati a quella. La mia soluzione te l'ho data: la 10200 non contempla esplicitamente un sistema simile ma con la diretta risolvi abbastanza agevolemente la questione.
Se sia normativamente permesso un impianto "doppio", direi che è permesso tutto quello che non è vietato e non mi risulta sia vietato, a patto che vi sia alle spalle una serie di valutazioni progettuali che valutino bilanciamento, portate, ecc...
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Marcus
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Re: Impianto centralizato e autonomo coesistenti

Messaggio da Marcus »

da un punto di vista pratico e funzionale la coesistenza non dovrebbe esserci.
Può infatti dare luogo a diversi problemi, ad esempio potrebbe esserci un trafilamento d'acqua dall'autonomo al centralizzato (o viceversa) e questo può alterare le pressioni di funzionamento dell'impianto centralizzato se a vaso chiuso, far aprire le valvole di sicurezza, svuotare l'impianto, oppure caricare continuamente con fuoriuscita d'acqua dalla sommità se a vaso aperto, con conseguente aumento di consumi e disservizi.D'altro canto le pressioni di esercizio di centralizzato ed autonomo potrebbero anche non essere compatibili.

Altro problema è che portare tutte le colonne fino ad una centralina, da cui ripartire per tornare di nuovo ai radiatori, presumibilmente mediante tubazioni in multistrato che passano a pavimento, sempre che non ci siano punti di alto o basso, allunga di molto il percorso e le perdite di carico, spesso ostacolando o annullando il flusso d'acqua ai radiatori.
Quindi nella migliore delle ipotesi il condomino romperà le scatole dicendo che il centralizzato non funziona bene, a causa delle sue modifiche.
Se malaugaratamente si decidesse poi di mettere un circolatore di spillamento dalla colonna, sappi che tutta la colonna resterà al freddo tranne lui.

Insomma si tratta di situazioni da evitare come la peste, tant'è che i manutentori più accorti in genere le proibiscono tassativamente
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ilverga
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Re: Impianto centralizato e autonomo coesistenti

Messaggio da ilverga »

Disquisendo se sia o meno opportuno fare l'impianto doppio è discorso diverso...ma mi pare che la domanda posta fosse semplicemente la possibilità di coesistenza del "doppio impianto". Io direi che la risposta è si, salvo smentite normative che non mi risultano esserci (e ovvie verifiche progettuali). Oltretutto, postata una domanda nella sezione della contabilizzazione mi ha fatto pensare a quella e, anche in questo caso, non vedo impedimenti legislativi al fatto di contabilizzare in questo tipo di situazione
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arching86
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Re: Impianto centralizato e autonomo coesistenti

Messaggio da arching86 »

Ringrazio tutti per i vostri interventi.
Ripeto che il mio compito è quello di progettare impianto di termoregolazione e successivamente di contabilizzazione ( è per questo che ho scritto anche in questa sezione).
Per quanto concerne la contabilizzazione l'unico modo di contabilizzare il calore in queste due unità abitative che hanno modificato l'impianto sarà quella diretta, ma resta il fatto che alla base vi sarà un impianto squilibrato, e se normativamente non contemplato io come tecnico come faccio a firmarlo?
concordo con Marcus sulle problematiche che potrebbero verificarsi
Marcus ha scritto:da un punto di vista pratico e funzionale la coesistenza non dovrebbe esserci.
Può infatti dare luogo a diversi problemi, ad esempio potrebbe esserci un trafilamento d'acqua dall'autonomo al centralizzato (o viceversa) e questo può alterare le pressioni di funzionamento dell'impianto centralizzato se a vaso chiuso, far aprire le valvole di sicurezza, svuotare l'impianto, oppure caricare continuamente con fuoriuscita d'acqua dalla sommità se a vaso aperto, con conseguente aumento di consumi e disservizi.D'altro canto le pressioni di esercizio di centralizzato ed autonomo potrebbero anche non essere compatibili.

Altro problema è che portare tutte le colonne fino ad una centralina, da cui ripartire per tornare di nuovo ai radiatori, presumibilmente mediante tubazioni in multistrato che passano a pavimento, sempre che non ci siano punti di alto o basso, allunga di molto il percorso e le perdite di carico, spesso ostacolando o annullando il flusso d'acqua ai radiatori.
Quindi nella migliore delle ipotesi il condomino romperà le scatole dicendo che il centralizzato non funziona bene, a causa delle sue modifiche.
Se malaugaratamente si decidesse poi di mettere un circolatore di spillamento dalla colonna, sappi che tutta la colonna resterà al freddo tranne lui.

Insomma si tratta di situazioni da evitare come la peste, tant'è che i manutentori più accorti in genere le proibiscono tassativamente
Dal punto di vista squisitamente normativo se si accettasse questa situazione e si procedesse alla progettazione ma in seguito l'impianto ne risentisse, a collaudo finale il tecnico che ha firmato il progetto potrebbe avere ripercussioni ?
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