Concorrenza sleale Professionista con Ditta

Normativa nazionale, contabilizzazione dei consumi, ripartizione delle spese

Moderatore: Edilclima

Rispondi
Avatar utente
redHat
Messaggi: 1335
Iscritto il: mer giu 05, 2013 09:35
Località: Genova

Concorrenza sleale Professionista con Ditta

Messaggio da redHat »

Oggi ho letto un preventivo di un professionista, perito industriale di Genova, per la redazione delle tabelle dei millesimi di fabbisogno UNI 10200, il costo era nella attuale media (bassa purtroppo) se nonchè nelle note precisa che i rilievi verranno effettuati e fatturati da una "società di servizi" di sua conoscenza e che tale fatturazione riguarderà il 70% dell'importo preventivato.
Ciò che mi ha insospettito è una quota così rilevante (70%) addebitata per il solo rilievo. Perchè?
Pensa e ripensa che cavolo significava tutto ciò, ci sono arrivato facendo 2 conti:

costo da mero professionista:
imponibile: 100€
Cassa Previdenza 5%: 5€
Iva 22%: 23€ (iva anche su CP)
Importo totale: 128€/appartamento

Cosa succede se si splitta il 70% dell'imponibile facendolo fatturare ad una ditta?
Ecco i conti:
imponibile professionista: 30€
Cassa Previdenza 5%: 1,5€
Iva 22%: 6,9€ (iva anche su CP)
Importo per professionista: 38,4€/appartamento
a cui si deve aggiungere per la Ditta:
Imponibile: 70€
IVA 10% (per man. straordinaria): 7€
Importo per Ditta: 77€/appartamento
Importo totale da pagare Professionista+Ditta: 38,8+77= 115,8€/appartamento
Il vantaggio contro il mero professionista è di: 128-115,8= 12,2€/appartamento per minori tasse.
Moltiplica questo per 115 appartamenti il risparmio per il condominio è di 1.403€ di minori tasse.
In pratica è come confrontare un italiano con uno che fattura in Lussemburgo.
Questa è concorrenza sleale!!
Non è possibile farsi fregare dei lavori (tra l'altro al ribasso) con trucchetti del genere.
Se un laureato/diplomato vuole farsi una ditta lo faccia pure ma poi non può tenersi anche il ruolo di professionista facendo concorrenza sleale. Altrimenti facciamo tutti una società offshore ed evitiamo pure di pagare le tasse.
Ronin
Messaggi: 6200
Iscritto il: sab giu 20, 2009 12:57

Re: Concorrenza sleale Professionista con Ditta

Messaggio da Ronin »

in teoria prima di potersi mettere i 70 €in dichiarazione dei redditi, dovrebbe pagarci il 27% di ires...
SimoneBaldini
Messaggi: 2430
Iscritto il: mer set 29, 2010 13:42

Re: Concorrenza sleale Professionista con Ditta

Messaggio da SimoneBaldini »

Io oltre l'attività professionale ho anche quella di ditta, però il fatturato professionale lo preferisco lasciare sulla professionale uno perchè ci pago meno previdenza della ditta che è al 23% come inps, e poi nella professionale hai la possibilità di fare le note pro forma e pagarci le tasse solo quando incassi, cosa che con la ditta paghi le tasse e l'iva all'emissione della fattura che non è poca cosa.
Del discorso IVA al 10% è comunque sbagliato farlo al 10% perchè il rilievo è sempre un servizio e non una manutenzione da far rientrare al 10%.

Per le società di capitale srl ecc.. se crei dividendi degli utili tra i soci ci paghi l'ires che è del 27,5% e rispetto all'irpef è molto inferiore e non hai inps se non sei socio lavoratore, quindi il vantaggio è tutto li, meno tassazione, poi con la prospettiva che passerà al 24% nel 2017 sarà ancora meglio. Però hai dei costi maggiori sia di creazione (notaio ecc..) che di mantenimento come il collercialista. Alla fine devi farti due conti e vedere se ne vale la pena, il vantaggio della srl è nella responsabilità piu' che altro cosa che noi professionisti non possiamo demandare se non quella fiscale che ne risponderebbe la società e l'amministratore.

I conti sono semplici su un utile di 75.000 come professionista ci paghi il 12% di contributi piu' il del fatturato 5% di cassa (12750) poi hai l'irpef che è a scaglioni e sul netto sono 20300 circa, ti rimangono 41950 quindi hai una tassazione del 44%.
Come società avresti sull'utile la tassazione del 27,5% e alla fine dei 75000 euro ti rimangono 54300 euro poi ci paghi irpef solo in determinati casi. E' anche vero però che non hai pensione versata e devi tenere conto dei maggiori costi per mantenere in piedi la srl se sei solo socio di capitale, poi l'IRPEF la paghi secondo la percentuale del capitale detenuto. Certo 10000 di differenza non sono poca cosa.

Quello che il governo stà facendo è invogliare a fare srl perchè a vedere bene è l'unico sistema per pagare meno tasse ma soprattutto una tassazione fissa indipendente dallo scaglione di reddito, a fine anno vedrò se fare il passo visto che passiamo al 24%.
Avatar utente
redHat
Messaggi: 1335
Iscritto il: mer giu 05, 2013 09:35
Località: Genova

Re: Concorrenza sleale Professionista con Ditta

Messaggio da redHat »

L'assurdità è la diversa tassazione fiscale. Perchè i professionisti sono costretti ad applicare un IVA del 22% quando le imprese possono applicare l'IVA del 10%?
Non ci vuole uno scienziato per capire che ciò può creare problemi dato che per l'impresa non essendo l'IVA un costo ma una partita di giro, per "scontare" l'IVA dal 22% al 10% al cliente basta fare una semplice triangolazione:
professionista 22% --> impresa 10% -->utente.
Chi lo prende in quel posto è il professionista ligio al 22% che risulterà svantaggiato nella concorrenza, non per causa sua ma per la diversa tassazione applicata dallo Stato per la stessa analoga prestazione. Per non parlare del danno dovuto mancato versamento del 5% alla cassa professionale.
Finché vige questa ambiguità si dovrebbe impedire ai professionisti-imprenditori di essere iscritti contemporaneamente sia alla camera di Commercio che negli Albi Professionali: o uno fa il professionista o fa l'imprenditore, alla base ci sono regole diverse, non ci si può togliere giacchetta a secondo dell'interesse del momento.
SuperP
Messaggi: 10709
Iscritto il: lun set 11, 2006 10:06

Re: Concorrenza sleale Professionista con Ditta

Messaggio da SuperP »

redHat ha scritto:L'assurdità è la diversa tassazione fiscale..
E dimentichi la cassa professionale che l'utente finale non paga!
Vuoi mettere poi il confronto con il regime dei minimi dei professionisti giovani?
Anche lì è la stessa cosa.. idem con le triangolazioni.. metti un padre ed un giovane figlio termotecnici.

Che fare? Puntare sulla professionalità e diversificare. Tu e molti altri di professionalità ne avete da vendere.
Ormai il mercato è saturo, anche di termotecnici per le contabilizzazioni.
:?: I miei corsi e libri su involucro, termotecnica e VMC https://www.paolosavoia.com/corso-online
:?: Il blog delle curiosità https://www.paolosavoia.com/blog
:!: Linkedin https://www.linkedin.com/in/paolo-savoia-320b1458/
Ronin
Messaggi: 6200
Iscritto il: sab giu 20, 2009 12:57

Re: Concorrenza sleale Professionista con Ditta

Messaggio da Ronin »

Comunque le imprese hanno l'iva al 10% sui lavori non sui servizi. Un illecito e' un illecito.
Ci sono anche imprese scorrette che lavorano in nero, la soluzione non è certo azzeramento delle aliquote per equità.
Ritorna sempre il problema di fondo della mancanza di controlli. D'altro canto volevamo una pa snella e con molti meno dipendenti; ma poi i servizi a cui rinunciare sono sempre quelli che usano gli altri...
SimoneBaldini
Messaggi: 2430
Iscritto il: mer set 29, 2010 13:42

Re: Concorrenza sleale Professionista con Ditta

Messaggio da SimoneBaldini »

L'assurdità è la diversa tassazione fiscale. Perchè i professionisti sono costretti ad applicare un IVA del 22% quando le imprese possono applicare l'IVA del 10%?
Non è che si puo' applicare l'IVA al 10% indiscriminatamente, i servizi sono al 22%. Capita che in un lavoro di caldaia per esempio buttino dentro tutto nel calderone al 10% è un altro discorso ma se si va a vedere bene dovrebbero applicarla al 22%.
Per non parlare del danno dovuto mancato versamento del 5% alla cassa professionale.
Questa non l'ho mai capita, cioè il 5% sono sempre soldi nostri, l'impresa li versa dal suo totale per la pensione, quindi tu potresti fare 95,23+5% e l'impresa 100 che è la stessa cosa. L'impresa le tasse della pensione le prende tutte dal 100 mentre il professionista una parte dall'utile e l'altra dal monte fatturato.
Finché vige questa ambiguità si dovrebbe impedire ai professionisti-imprenditori di essere iscritti contemporaneamente sia alla camera di Commercio che negli Albi Professionali: o uno fa il professionista o fa l'imprenditore, alla base ci sono regole diverse, non ci si può togliere giacchetta a secondo dell'interesse del momento.
Qui mi tocchi personalmente dato che io sono ambedue, non capisco quale possa essere il problema, io ho due contabilità separate, due bilanci ecc.. non vedo dove è il problema. Oggi bisogna essere adattabili, se ho da cambiare una caldaia cambio la caldaia, se ho da progettare un edificio progetto un edificio, non capisco perchè non potrei farlo. Come detto io ho due attività in CCIAA quella professionale e quella di ditta, due bilanci, ecc... Di rigone non fatturo un progetto come ditta o viceversa, uno perchè non sarebbe fiscalmente corretto, due perchè come detto prima mi è piu' conveniente emettere note pro forma e pagarci IVA e tasse solo sopo l'incasso e poi perchè mi costa meno di previdenza rispetto l'INPS.
Vuoi mettere poi il confronto con il regime dei minimi dei professionisti giovani?
Anche lì è la stessa cosa.. idem con le triangolazioni.. metti un padre ed un giovane figlio termotecnici.
Il regime dei minimi ha un impatto molto basso sul volume d'affari del settore. Anche perchè è facilissimo sforare dal fatturato di 30.000 ed inoltre non puoi mettere in ammortamento nulla.
Che fare? Puntare sulla professionalità e diversificare. Tu e molti altri di professionalità ne avete da vendere.
Ormai il mercato è saturo, anche di termotecnici per le contabilizzazioni.
Il mercato è saturo ma di persone poco competenti, nella contabilizzazione stò vedendo progetti fatti da architetti che non riconoscono il 3/8" dal 1/2" pollice. E questo è tutto dire.
Io ho puntato appunto sulla divesificazione, secondo me è l'unica soluzione per stare a galla, per questo ho diverse attività e devo mantenerle anche se alle volte qualcuna sembra non proficua ma mi lascio la porta aperta per il futuro.
Avatar utente
redHat
Messaggi: 1335
Iscritto il: mer giu 05, 2013 09:35
Località: Genova

Re: Concorrenza sleale Professionista con Ditta

Messaggio da redHat »

SimoneBaldini ha scritto:
L'assurdità è la diversa tassazione fiscale. Perchè i professionisti sono costretti ad applicare un IVA del 22% quando le imprese possono applicare l'IVA del 10%?
Non è che si puo' applicare l'IVA al 10% indiscriminatamente, i servizi sono al 22%. Capita che in un lavoro di caldaia per esempio buttino dentro tutto nel calderone al 10% è un altro discorso ma se si va a vedere bene dovrebbero applicarla al 22%.
Diciamo che capita spesso...
Per non parlare del danno dovuto mancato versamento del 5% alla cassa professionale.
Questa non l'ho mai capita, cioè il 5% sono sempre soldi nostri, l'impresa li versa dal suo totale per la pensione, quindi tu potresti fare 95,23+5% e l'impresa 100 che è la stessa cosa. L'impresa le tasse della pensione le prende tutte dal 100 mentre il professionista una parte dall'utile e l'altra dal monte fatturato.
No non è così. Il contributo integrativo del 5% non va a finire nella tua pensione ma serve per contribuire alle spese di gestione (personale, cancelleria, luce,telefono, pranzi, viaggi, premi, ecc..) della Cassa di Previdenza.
Queste spese, come avviene in politica, se non le paga uno le paga l'altro. Come? Aumentando le tasse (contributo integrativo) sui presenti. Infatti in una decina di anni dal 2% siamo già al 5% e tra qualche anno saremo al 6%... ecc.. sono tasse che servono per mantenere il sistema di gestione della cassa, a noi non va nulla, nonostante si chiami "contributo integrativo".
Finché vige questa ambiguità si dovrebbe impedire ai professionisti-imprenditori di essere iscritti contemporaneamente sia alla camera di Commercio che negli Albi Professionali: o uno fa il professionista o fa l'imprenditore, alla base ci sono regole diverse, non ci si può togliere giacchetta a secondo dell'interesse del momento.
Qui mi tocchi personalmente dato che io sono ambedue, non capisco quale possa essere il problema, io ho due contabilità separate, due bilanci ecc.. non vedo dove è il problema. Oggi bisogna essere adattabili, se ho da cambiare una caldaia cambio la caldaia, se ho da progettare un edificio progetto un edificio, non capisco perchè non potrei farlo. Come detto io ho due attività in CCIAA quella professionale e quella di ditta, due bilanci, ecc... Di rigone non fatturo un progetto come ditta o viceversa, uno perchè non sarebbe fiscalmente corretto, due perchè come detto prima mi è piu' conveniente emettere note pro forma e pagarci IVA e tasse solo sopo l'incasso e poi perchè mi costa meno di previdenza rispetto l'INPS.
Il problema è che le tasse che investono l'utente finale, di cui noi siamo nostro malgrado cassieri per conto dello Stato, non possono variare in base al soggetto che li richiede. Se sono soldi per lo Stato e non per noi è logico che non possono esserci differenze tra un soggetto e l'altro, così come non può esserci un sistema di triangolazioni per raggirare il valore più alto di queste differenze. Come si fa? Semplicemente si evita di fare differenze.
Il mercato è saturo ma di persone poco competenti, nella contabilizzazione stò vedendo progetti fatti da architetti che non riconoscono il 3/8" dal 1/2" pollice. E questo è tutto dire.
Io ho puntato appunto sulla divesificazione, secondo me è l'unica soluzione per stare a galla, per questo ho diverse attività e devo mantenerle anche se alle volte qualcuna sembra non proficua ma mi lascio la porta aperta per il futuro.
A me sta bene poter diversificare e non avrei nulla in contrario se una ditta fa le mansioni del professionista o se un professionista fa anche l'installatore, aboliamo pure tutti gli albi, teniamo solo l'iscrizione alla partita IVA, liberi tutti purché poi le regole siano uguali per tutti. Ma al momento, con le regole attuali, quelli penalizzati sono solo i professionisti.
SimoneBaldini
Messaggi: 2430
Iscritto il: mer set 29, 2010 13:42

Re: Concorrenza sleale Professionista con Ditta

Messaggio da SimoneBaldini »

No non è così. Il contributo integrativo del 5% non va a finire nella tua pensione ma serve per contribuire alle spese di gestione (personale, cancelleria, luce,telefono, pranzi, viaggi, premi, ecc..) della Cassa di Previdenza.
Queste spese, come avviene in politica, se non le paga uno le paga l'altro. Come? Aumentando le tasse (contributo integrativo) sui presenti. Infatti in una decina di anni dal 2% siamo già al 5% e tra qualche anno saremo al 6%... ecc.. sono tasse che servono per mantenere il sistema di gestione della cassa, a noi non va nulla, nonostante si chiami "contributo integrativo".
Il contributo integrativo serve si a coprire le spese di gestione della tua cassa previdenziale quindi sempre un servizio per te, ma per esempio per il 2012 il 60% e il 2013 il 100% me lo hanno messo nel montante contributivo. Poi sinceramente, questo sistema di fatturazione è assurdo, una complicazione inutile. Potrebbero toglierla e farci fare delle fatture normali senza nemmeno la ritenuta che è un'ulteriore burocrazia. Qualche anno fa' pur avendo in mano la dichiarazione del versamento di un cliente (fallito) nell'accertamento non me l'hanno riconosciuta perchè praticamente è risultato che il mio cliente non l'ha versata e ci ho dovuto pagare pure le more.
Il problema è che le tasse che investono l'utente finale, di cui noi siamo nostro malgrado cassieri per conto dello Stato, non possono variare in base al soggetto che li richiede. Se sono soldi per lo Stato e non per noi è logico che non possono esserci differenze tra un soggetto e l'altro, così come non può esserci un sistema di triangolazioni per raggirare il valore più alto di queste differenze. Come si fa? Semplicemente si evita di fare differenze.
Scasami ma non ho capito il ragionamento. Il problema è la differente tassazione tra una società che stacca dei dividendi e un professionista che paga IRPEF. Se poi uno fa' le triangolazioni per raggirare qualcosa, nella triangolazione c'è una figura che commette un illecito se alla fine da 122 viene fuori 110, come detto la questione è andare a beccare il raggiro.
A me sta bene poter diversificare e non avrei nulla in contrario se una ditta fa le mansioni del professionista o se un professionista fa anche l'installatore, aboliamo pure tutti gli albi, teniamo solo l'iscrizione alla partita IVA, liberi tutti purché poi le regole siano uguali per tutti. Ma al momento, con le regole attuali, quelli penalizzati sono solo i professionisti.
A mio avviso no, ti ripeto io fatturo da professionista quello che è professionale e fatturo da ditta quello che è ditta, personalmente preferisco la professionale hai meno previdenza, e paghi le tasse solo sull'incassato, nella ditta pago inail, inps e l'IVA e le tasse le pago indipendentemente se ho incassato la fattura. Come tutte le cose c'è il pro e il contro, non sempre l'erba del vicino è la piu' verde!
cane_sciolto
Messaggi: 123
Iscritto il: mer ago 01, 2007 09:58
Località: Italia settentrionale

Re: Concorrenza sleale Professionista con Ditta

Messaggio da cane_sciolto »

... senza contare tutte le differenze nella deducibilità delle spese a seconda di chi fa il lavoro, anche quelle fanno una bella differenza.
Ronin
Messaggi: 6200
Iscritto il: sab giu 20, 2009 12:57

Re: Concorrenza sleale Professionista con Ditta

Messaggio da Ronin »

la ritenuta così come gli acconti (per cui si paga l'anno prima ormai il 100% delle tasse dell'anno dopo...) purtroppo è un meccanismo indispensabile senza il quale lo stato andrebbe in crisi di insolvenza (per mancanza di liquidità in cassa). a questo punto siamo... :cry:
Avatar utente
mz54
Messaggi: 45
Iscritto il: dom feb 12, 2017 11:35

Re: Concorrenza sleale Professionista con Ditta

Messaggio da mz54 »

redHat ha scritto: mer ott 05, 2016 20:04...costo da mero professionista:
imponibile: 100€...
...
Moltiplica questo per 115 appartamenti...
...
Mi puoi dire se si tratta di edificio pre oppure
redHat ha scritto: dom feb 07, 2016 11:07..post Dlgs 192/2005, ovvero dove sono note le trasmittanze ma soprattutto dove l'isolamento termico dell'intero edificio é significativo e adeguatamente distribuito.
giusto per capire cosa mi devo aspettare per il mio condominio del 1975 (in attesa di risposta da http://www.ordineingegnerisondrio.it/ ).
Grazie, marco
Rispondi