Buongiorno, avrei bisogno di aiuto per dirimere una questione piuttosto "fondamentale" su un incarico di progettazione di contabilizzazione che mi è stato affidato.
Premessa generale: l'impianto è un centralizzato a distribuzione verticale con macchine termoventilanti (sistema Aerferrisi, anni '70), 1 o 2 per appartamento, più boiler per ACS collegati alla distribuzione condominiale per i quali è previsto l'utilizzo termoelettrico in estate.
Il nocciolo della questione: ciascun appartamento dispone di un sistema di termoregolazione proprio, con un termostato che controlla una unità termoventilante (2 termostati per quanti hanno 2 unità termoventilanti - in regime di funzionamento "automatico") e un selettore di velocità per il ventilatore regolato a mano dall'utente. NON ci sono organi di intercettazione lato acqua che permettano, ad esempio, l'interruzione del flusso di acqua sulla batteria. Per intenderci, se ho la T a 20° il termostato interrompe l'aimentazione al ventilatore ma l'acqua nella batteria fluisce lo stesso pompata dalla centrale.
Dunque, la termoregolazione c'è, anche se a mio avviso "monca". ma vabè.
In questo caso, l'intervento "obbligatorio" ai sensi della 102 di contabilizzazione dovrebbe prevedere l'installazione di 2-3 contatori diretti sulle 2-3 macchine singole (riscaldamento o ACS che sia), poichè la distribuzione verticale non mi permette di individuare un unico punto di accesso del fluido termovettore nella U.I. Tuttavia, la posizione di diverse macchine rende indispensabili in molte situazioni interventi murari. considerando le finiture di alcuni appartamenti, tali interventi risulterebbero piuttosto costosi e assolutamente deprecabili da parte della committenza.
Ora. Se la legge avesse previsto una singola frase "La contabilizzazione è obbligatoria" e punto, sarebbe stato molto meglio. In effetti, la famigerata "efficienza in termini di costi e proporzionato rispetto ai risparmi energetici potenziali" mi complica la vita, in massima parte perchè essendo la termoregolazione già presente l'intervento di contabilizzazione non porta alcun miglioramento tecnico. Mi trovo in difficoltà nel valutare il risparmio energetico della soluzione da adottare, e soprattutto motivare l'intervento sulla base di questo...
Schematicamente:
1. Intervento dispendioso in termini economici, massimamente per opere accessorie
2. Risparmi energetici "tecnicamente" nulli - con "tecnicamente" intendendo una valutazione che esuli da quelli che in potenza saranno i comportamenti dei singoli condomini, difficilmente valutabili. L'unica sarebbe il famoso 10% indicato in quel paragrafo della 11300-2.
A contorno, un'ulteriore difficoltà tecnica consiste nella presenza di radiatori in alcune unità immobiliari.
Morale della favola: mi è stato chiesto di valutare la possibilità di redigere relazione di deroga per il condominio in questione.
Data la particolarità della situazione, mi trovo costretto a valutarla nonostante la mia reticenza. Ed ho anche la mezza idea che sia più che giustificabile.
Ma visto che come primo caso di contabilizzazione non mi è andata proprio benissimo, vorrei chiedere a voi come vi comportereste nel mio caso. Grazie a chiunque