sconto in fattura del 65%
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sconto in fattura del 65%
Buona sera , ho letto diversi siti sulla detrazione al 65% per la sostituzione di Pompa di calore.
In alcuni siti vi è scritto che non è ammesso lo sconto in fattura per il 65% e si può solo recuperare in 10 anni sull'irpef mentre in altri Vi è scritto che è possibile farlo.
Qualcuno sa dirmi come stanno realmente le cose?
Grazie
In alcuni siti vi è scritto che non è ammesso lo sconto in fattura per il 65% e si può solo recuperare in 10 anni sull'irpef mentre in altri Vi è scritto che è possibile farlo.
Qualcuno sa dirmi come stanno realmente le cose?
Grazie
Re: sconto in fattura del 65%
È ammesso
Se trovi un'impresa disponibile ovviamente
Se trovi un'impresa disponibile ovviamente
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Re: sconto in fattura del 65%
Ok grazie , ma l'impresa in quanto tempo recupera le somme come credito d'imposta ? subito , in 5 rate annuali , in 10 rate annuali ?
Grazie
Grazie
Re: sconto in fattura del 65%
Con la stessa cadenza prevista per l'incentivo originale.
Re: sconto in fattura del 65%
L'errore che dimostra incompetenza totale del legislatore nelle regola della cessione del credito/sconto in fattura è che l'impresa lo detrae dalla dichiarazione dell'anno successivo. Invece per farlo funzionare doveva andare subito in compensazione F24.
La cessione non funzionerà.
La cessione non funzionerà.
Re: sconto in fattura del 65%
Se intendi all'impresa ti do ragione.
Che poi la maggior parte delle imprese si rivolgeranno a sua volta a banche o finanziarie.
Se invece parliamo di banche credo che funzionerà.
Anzi è l'unica possibilità per la quale tutta questa operazione potrà avere o meno successo.
Re: sconto in fattura del 65%
si si avrei scritto sconto in fattura, ma l'inca__atura per la mancanza delle regola basilare per avere lo sconto immediato mi fa errare
Per banche, assicurazioni ed intermediari, certo DEVE funzionare è alla base di tutto
Per banche, assicurazioni ed intermediari, certo DEVE funzionare è alla base di tutto
Re: sconto in fattura del 65%
ho sfogliato un po' in giro sul forum, ma non ho trovato una risposta, lo metto qui.
chi ne avesse mai vista una, potrebbe confermarmi che le fatture con lo sconto, per un cliente per cui l'iva è un costo, sono fatte (arrotondando) in questo modo:
A- imponibile: 100
B- iva: 22
C- totale: 122
D- sconto del 65% = -79
E- netto a pagare = 43
chi ne avesse mai vista una, potrebbe confermarmi che le fatture con lo sconto, per un cliente per cui l'iva è un costo, sono fatte (arrotondando) in questo modo:
A- imponibile: 100
B- iva: 22
C- totale: 122
D- sconto del 65% = -79
E- netto a pagare = 43
Ultima modifica di Ronin il mer ott 07, 2020 15:06, modificato 1 volta in totale.
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Re: sconto in fattura del 65%
Se un’impresa o un professionista detrae l’Iva dell’investimento effettuato, l’imposta non può essere considerata un importo rimasto a carico.
Se i soggetti IVA non possono detrarre l’IVA, questa costituisce un elemento accessorio del costo dell’investimento e va cumulato allo stesso, per il calcolo della detrazione IRPEF o IRES .
Se i soggetti IVA non possono detrarre l’IVA, questa costituisce un elemento accessorio del costo dell’investimento e va cumulato allo stesso, per il calcolo della detrazione IRPEF o IRES .
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: sconto in fattura del 65%
Grazie ma non ho capito. Puoi calcolare esplicitamente D ed E, in modo da farmi capire cosa intendi?
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Re: sconto in fattura del 65%
Per chi detrae IVA
D=-65
E=35
Per chi non detrae IVA
D=-79.30
E=42.70
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: sconto in fattura del 65%
Dire che avevo scritto giusto pareva brutto?
Cmq grazie
Cmq grazie
Re: sconto in fattura del 65%
Chiedo a chi ne sa più di me.
Oggetto è lo sconto in fattura per eco 50 o 65% e ristrutturazione edilizia 50% usufruibili in 10 anni.
Il mio dubbio è questo. La maggior parte delle banche su 100 riconosce 80 (ai privati, alle imprese anche di meno).
Naturalmente le 20 sono il prezzo che il contribuente deve pagare se vuole tutto e subito.
Ma in caso di cessione totale all'impresa e con il vincolo dei prezzari come può l'impresa farsi riconoscere quei 20?
Da dove li va legittimamente a prendere?
PS questo problema riguarda anche noi qualora si voglia fare lo sconto in fattura.
Oggetto è lo sconto in fattura per eco 50 o 65% e ristrutturazione edilizia 50% usufruibili in 10 anni.
Il mio dubbio è questo. La maggior parte delle banche su 100 riconosce 80 (ai privati, alle imprese anche di meno).
Naturalmente le 20 sono il prezzo che il contribuente deve pagare se vuole tutto e subito.
Ma in caso di cessione totale all'impresa e con il vincolo dei prezzari come può l'impresa farsi riconoscere quei 20?
Da dove li va legittimamente a prendere?
PS questo problema riguarda anche noi qualora si voglia fare lo sconto in fattura.
Re: sconto in fattura del 65%
Si suppone che nei prezzari il margine ci sia.
E ci dovrebbe essere, visto che sono usati DA ANNI nella PA
E la 'busta C' che contiene lo sconto al massimo ribasso riporta SEMPRE un numero a due cifre.
E ci dovrebbe essere, visto che sono usati DA ANNI nella PA
E la 'busta C' che contiene lo sconto al massimo ribasso riporta SEMPRE un numero a due cifre.
Re: sconto in fattura del 65%
Non sono d'accordo. Il criterio del massimo ribasso è solo utopia. Il risultato sono le copiose riserve con le quali le imprese cercano di recuperare.
In altri paesi più lungimiranti i criteri sono altri ed il peso dato ai prezzi è molto più basso.
Attenzione che se in un 110% iniziano ad uscir fuori le riserve mi sa che son dolori!
Oltre a questo penso che dovrebbe essere un fatto di trasparenza: avere tutto e subito ha un prezzo (quello che le banche sanno fare bene) cioè il pagamento anticipato degli interessi. Questo non deve essere nascosto ma esplicitato in modo chiaro e trasparente.
L'alternativa c'è: recupero tramite detrazioni in 10 anni.
Il committente è libero di scegliere.
In altri paesi più lungimiranti i criteri sono altri ed il peso dato ai prezzi è molto più basso.
Attenzione che se in un 110% iniziano ad uscir fuori le riserve mi sa che son dolori!
Oltre a questo penso che dovrebbe essere un fatto di trasparenza: avere tutto e subito ha un prezzo (quello che le banche sanno fare bene) cioè il pagamento anticipato degli interessi. Questo non deve essere nascosto ma esplicitato in modo chiaro e trasparente.
L'alternativa c'è: recupero tramite detrazioni in 10 anni.
Il committente è libero di scegliere.
Re: sconto in fattura del 65%
Non credo che con il 110 ci saranno pericoli di riserve delle imprese.
Quello che si andrà ad asseverare alla fine sarà il consuntivo, conformemente alle fatture emesse, che potrebbe benissimo essere diverso da quanto preventivato inizialmente.
Anche in caso di cessione del credito alla fine la banca acquisterà quanto disponibile, ovvero in percentuale a quanto fatturato, non certo a quanto preventivato.
E' vero che negli appalti pubblici le riserve sono all'ordine del giorno, ma sono dovute anche a fattori diversi dalla mancanza di margine delle imprese.
C'è anche da dire che i prezzari vanno bene per lavori di una certa consistenza e meno bene per lavori limitati.
A quel punto sta al progettista eventualmente fare NP per compensare evidenti limitazioni dei prezzi unitari da prezzario.
Nel caso del 65% (a maggior ragione del 50%) ed anche del 90%, probabilmente l'impresa rifiuterà lo sconto in fattura e rimarrà al committente andare a finanziare l'intervento.
Quello che si andrà ad asseverare alla fine sarà il consuntivo, conformemente alle fatture emesse, che potrebbe benissimo essere diverso da quanto preventivato inizialmente.
Anche in caso di cessione del credito alla fine la banca acquisterà quanto disponibile, ovvero in percentuale a quanto fatturato, non certo a quanto preventivato.
E' vero che negli appalti pubblici le riserve sono all'ordine del giorno, ma sono dovute anche a fattori diversi dalla mancanza di margine delle imprese.
C'è anche da dire che i prezzari vanno bene per lavori di una certa consistenza e meno bene per lavori limitati.
A quel punto sta al progettista eventualmente fare NP per compensare evidenti limitazioni dei prezzi unitari da prezzario.
Nel caso del 65% (a maggior ragione del 50%) ed anche del 90%, probabilmente l'impresa rifiuterà lo sconto in fattura e rimarrà al committente andare a finanziare l'intervento.
Re: sconto in fattura del 65%
Ovviamente confermo.Ronin ha scritto: ↑mer ott 07, 2020 13:28 ho sfogliato un po' in giro sul forum, ma non ho trovato una risposta, lo metto qui.
chi ne avesse mai vista una, potrebbe confermarmi che le fatture con lo sconto, per un cliente per cui l'iva è un costo, sono fatte (arrotondando) in questo modo:
A- imponibile: 100
B- iva: 22
C- totale: 122
D- sconto del 65% = -79
E- netto a pagare = 43
Semmai il problema sarà distinguere le varie aliquote IVA da applicare ai prezzi netti, considerando la presenza di beni "significativi".
Re: sconto in fattura del 65%
Certo. Mi riferisco al caso in cui si superano a posteriori i massimali.
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Re: sconto in fattura del 65%
Non li va a prendere da nessuna parte, la differenza la paga il committente.vinz75 ha scritto: ↑lun ott 26, 2020 18:45 Chiedo a chi ne sa più di me.
Oggetto è lo sconto in fattura per eco 50 o 65% e ristrutturazione edilizia 50% usufruibili in 10 anni.
Il mio dubbio è questo. La maggior parte delle banche su 100 riconosce 80 (ai privati, alle imprese anche di meno).
Naturalmente le 20 sono il prezzo che il contribuente deve pagare se vuole tutto e subito.
Ma in caso di cessione totale all'impresa e con il vincolo dei prezzari come può l'impresa farsi riconoscere quei 20?
Da dove li va legittimamente a prendere?
PS questo problema riguarda anche noi qualora si voglia fare lo sconto in fattura.
Re: sconto in fattura del 65%
In che forma secondo te? Esplicitata in fattura sotto la voce spese esenti iva ad ex?marcoaroma ha scritto: ↑mar ott 27, 2020 01:27Non li va a prendere da nessuna parte, la differenza la paga il committente.vinz75 ha scritto: ↑lun ott 26, 2020 18:45 Chiedo a chi ne sa più di me.
Oggetto è lo sconto in fattura per eco 50 o 65% e ristrutturazione edilizia 50% usufruibili in 10 anni.
Il mio dubbio è questo. La maggior parte delle banche su 100 riconosce 80 (ai privati, alle imprese anche di meno).
Naturalmente le 20 sono il prezzo che il contribuente deve pagare se vuole tutto e subito.
Ma in caso di cessione totale all'impresa e con il vincolo dei prezzari come può l'impresa farsi riconoscere quei 20?
Da dove li va legittimamente a prendere?
PS questo problema riguarda anche noi qualora si voglia fare lo sconto in fattura.
Re: sconto in fattura del 65%
Io e te siamo liberissimi di essere d'accordo o meno con questo meccanismo di formazione dei prezzi negli appalti pubblici, ma rimane il fatto che questo è e questo si applica.vinz75 ha scritto: ↑lun ott 26, 2020 21:44 Non sono d'accordo. Il criterio del massimo ribasso è solo utopia. Il risultato sono le copiose riserve con le quali le imprese cercano di recuperare.
In altri paesi più lungimiranti i criteri sono altri ed il peso dato ai prezzi è molto più basso.
Attenzione che se in un 110% iniziano ad uscir fuori le riserve mi sa che son dolori!
Oltre a questo penso che dovrebbe essere un fatto di trasparenza: avere tutto e subito ha un prezzo (quello che le banche sanno fare bene) cioè il pagamento anticipato degli interessi. Questo non deve essere nascosto ma esplicitato in modo chiaro e trasparente.
L'alternativa c'è: recupero tramite detrazioni in 10 anni.
Il committente è libero di scegliere.
E l'EVIDENZA dimostra che le imprese sono mediamente in grado di proporre offerte al ribasso, e spesso consistente ribasso.
Quindi, in mancanza d'altro, se hanno deciso di utilizzare qualcosa di esistente, rodato, approvato, non potevano che utilizzare questo.
E non mi pare per nulla 'opaco' che si sappia che 110 fa 100 o che 100 fa 80, a meno di non chiamarsi Pinocchio e credere ancora al Campo dei Miracoli
Re: sconto in fattura del 65%
Esatto esplicitiamolo.
Offerte sul computo estimativo per aggiudicazione.
Onere finanziario a carico del cliente.
Anche perchè non tutti i lavori sono uguali.
Dove predomina il 110 o addirittura è esclusivo le spese finanziarie sono basse.
Dove il 50% è rilevante invece il contrario.
Alrrimenti va a finire che nel primo caso le imprese facendo pari ne approfitterebbero.
Offerte sul computo estimativo per aggiudicazione.
Onere finanziario a carico del cliente.
Anche perchè non tutti i lavori sono uguali.
Dove predomina il 110 o addirittura è esclusivo le spese finanziarie sono basse.
Dove il 50% è rilevante invece il contrario.
Alrrimenti va a finire che nel primo caso le imprese facendo pari ne approfitterebbero.
Re: sconto in fattura del 65%
straquoto giogiotisi ha scritto: ↑mar ott 27, 2020 08:32Io e te siamo liberissimi di essere d'accordo o meno con questo meccanismo di formazione dei prezzi negli appalti pubblici, ma rimane il fatto che questo è e questo si applica.vinz75 ha scritto: ↑lun ott 26, 2020 21:44 Non sono d'accordo. Il criterio del massimo ribasso è solo utopia. Il risultato sono le copiose riserve con le quali le imprese cercano di recuperare.
In altri paesi più lungimiranti i criteri sono altri ed il peso dato ai prezzi è molto più basso.
Attenzione che se in un 110% iniziano ad uscir fuori le riserve mi sa che son dolori!
Oltre a questo penso che dovrebbe essere un fatto di trasparenza: avere tutto e subito ha un prezzo (quello che le banche sanno fare bene) cioè il pagamento anticipato degli interessi. Questo non deve essere nascosto ma esplicitato in modo chiaro e trasparente.
L'alternativa c'è: recupero tramite detrazioni in 10 anni.
Il committente è libero di scegliere.
E l'EVIDENZA dimostra che le imprese sono mediamente in grado di proporre offerte al ribasso, e spesso consistente ribasso.
Quindi, in mancanza d'altro, se hanno deciso di utilizzare qualcosa di esistente, rodato, approvato, non potevano che utilizzare questo.
E non mi pare per nulla 'opaco' che si sappia che 110 fa 100 o che 100 fa 80, a meno di non chiamarsi Pinocchio e credere ancora al Campo dei Miracoli
il porblema se mai è che solo un credo piccola parte di tecnici tra noi siano abituati a smanettare con i prezzari ecc ecc
Re: sconto in fattura del 65%
il modo in cui si formano i prezzi dei prezziari pubblici prevede obbligatoriamente che il prezzo venga ricaricato del 15% (o 13% dipende dall'età del prezziario) per spese generali e del 10% per utile di impresa, per tenere conto di uno scenario in cui un general contractor affida a imprese specializzate una o più lavorazioni. quindi sui prezzi da prezziario avete automaticamente un margine del 24%-27% sui prezzi di mercato (rispetto agli interventi singoli, intendo, non nel caso del 110%), che è poi lo stesso margine che viene usato dalle imprese per fare le offerte al ribasso.vari ha scritto: Si suppone che nei prezzari il margine ci sia. E ci dovrebbe essere, visto che sono usati DA ANNI nella PA ...
Il criterio del massimo ribasso è solo utopia. Il risultato sono le copiose riserve...
Non credo che con il 110 ci saranno pericoli di riserve delle imprese...
le riserve nei lavori di ristrutturazione in realtà sono piuttosto rare, perchè l'impresa è obbligata al sopralluogo e a prendere atto dello stato dei luoghi e del progetto, quindi se il progetto è completo (es. approfondisce gli aspetti strutturali e i particolari costruttivi in modo adeguato) e il cronoprogramma serio, non troverà "sorprese" (si chiamano proprio così, sorpresa geologica ad es.) cui attaccarsi.
come dice terminus, in questi lavori (generalmente abbastanza piccoli, nel senso di al massimo alcuni mln di €) la gran parte delle riserve vengono fuori dal fatto che l'appalto è stato previsto a corpo (per cui l'impresa lamenta di aver dovuto fare più lavorazioni rispetto al computo), mentre nel privato gli appalti sono praticamente sempre a misura, quindi gli spazi per il contenzioso sono più limitati, nè vi è giurisprudenza perchè le leggi dei lavori pubblici non si applicano al privato (e anche perchè se ti fai la nomea di impresa scassa... nel privato non ti chiamano più; nel pubblico invece se vinci, vinci).
senza entrare troppo nell'argomento delle gare pubbliche (e delle relative patologie), su cui magari facciamo un thread a parte, anche secondo me il rischio di riserve è alquanto ridotto nel settore privato.
per rispondere riparto da qui (così ringrazio anche terminus):
supponiamo che l'impresa vada in banca coi 79 e glieli pagano diciamo 70. gli altri 9 li ha già presi nei 43-22=21, quindi sta all'impresa calcolarli nei 100 iniziali.
se confronti (così, per confronto) i massimali dell'allegato I con i massimali del conto termico (che si riescono più o meno a rispettare negli appalti pubblici, e sono comprensivi di posa), ti rendi conto che la differenza non è spiegabile solo con la taglia dimensionale degli interventi (chiaramente in un edificio pubblico si fa economia di scala rispetto a una villetta): si spiega solo tenendo conto della quota che va alle banche.
non ci vedo niente di opaco, visto che se c'è lo sconto in fattura o la cessione diretta al fornitore lo scrivi nel contratto prima di iniziare i lavori, quindi è chiaro a tutte le parti che i costi comprendono anche gli oneri finanziari (che poi chi è più grosso abbia oneri finanziari inferiori è normale, è così in tutte le cose, anche chi compra 1000 caldaie l'anno invece di 10 ha costi più bassi sui materiali).