Letteralmente leggo:
E già qui vedo un'imprecisione: nell'ipotesi di cedere il credito di imposta, si suppone che il condominio abbia sostenuto l'intero importo del costo della ristrutturazione. Infatti la detrazione spetta a colui che sostiene la spesa. Se il condominio non la sostenesse o la sostenesse in minima parte, non avrebbe diritto agli incentivi e quindi alle detrazioni.Per i condomini infatti è possibile cedere l’intero importo dell’incentivo fiscale maturato, che può variare dal 50% al 75% delle spese sostenute per l’efficientamento energetico degli edifici, lasciando quindi al condominio l’onere di sostenere solo una minima parte dei costi complessivi della ristrutturazione. Questa agevolazione permetterà al condominio di godere immediatamente dei benefici economici derivanti dall’incentivo- senza dover attendere le canoniche 10 rate in 10 anni per recuperare il credito investito - cedendo il credito d’imposta ottenuto all’impresa che ha effettuato i lavori.
Ma proseguiamo:
Quindi interpreto che Enel X chieda al condominio l'assegnazione dell'intervento, ne sostenga i costi e ne detragga gli importi relativi ai benefici fiscali. Il condominio paga a Enel solo la differenza tra la detrazione spettante e l'importo dovuto.Con Enel X il condominio usufruisce di una riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2, di un abbattimento dei costi immediato, di un proporzionale aumento del valore immobiliare relativo al salto di classe energetica e della possibilità di rateizzazione fino a 10 anni, tutto in un’offerta chiavi in mano che include valutazione energetica, progettazione, realizzazione dei lavori, installazione dei prodotti alta efficienza e ottenimento immediato degli incentivi fiscali.
Non entro nel merito del business model, che potrebbe anche funzionare: "Mi firmi la vendita della tua anima, faccio il progetto, fornisco io sia la manodopera che i prodotti, gonfio a dismisura le fatture e poi detraggo il beneficio fiscale"... ma certamente questa a me non sembra una cessione di credito...
Pareri?