Ancora sull'ampliamento > 20%

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Anna B
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Ancora sull'ampliamento > 20%

Messaggio da Anna B »

Buongiorno a tutti. Chiedo un vostro parere su una situazione un po' border-line. Allora: il progetto approvato prevedeva la chiusura di un portico (V > 20% dell'esistente) e l'installazione di una pompa di calore. Perfetto: verifica dell'Eph limite per il solo ampliamento con impianto termico dedicato. Inizia il cantiere, e questi cosa fanno? Demolizione completa della parete che separava il portico dalla stanza adiacente. Quindi ora l'ampliamento forma un unico volume con la stanza limitrofa, riscaldata, oltre che da un termoconvettore a gas, da un radiatore dell'impianto dell'abitazione. Quindi non si può più considerare l'ampliamento come riscaldato da un generatore dedicato, perché di fatto il suo volume d'aria è riscaldato anche dal radiatore posizionato nella stanza "inglobata". Quindi si dovrebbe verificare l'Eph limite di tutta l'abitazione, giusto? Che ovviamente non tornerà mai. Siccome loro sembrerebbero disponibili a rimuovere il radiatore esistente, secondo me l'unica strada per salvare capra e cavoli è di fare così e verificare l'Eph limite sul volume ampliamento + stanza "inglobata", con impianto termico dedicato. Per il rotto della cuffia, facendogli isolare una parete, ce la faccio. Voi che dite? Il ragionamento è corretto?
claudio
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Re: Ancora sull'ampliamento > 20%

Messaggio da claudio »

In ogni caso andava fatta la verifica su tutta l'abitazione, muro o non muro. Si tratta di un ampliamento sopra il 20% di un edificio che ti porta alla fine ad avere un nuovo edificio con due generatori (caldaia dell'esistente + pompa di calore del nuovo volume). Curiosità: come mai l'ampliamento lo volete riscaldare con una pdc?
claudio
Anna B
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Re: Ancora sull'ampliamento > 20%

Messaggio da Anna B »

La DGR VIII/8745 della RL dice che si può verificare solo l'ampliamento, se dotato di un suo impianto (solo che darei per scontato che tale ampliamento sia fisicamente separato dal resto, altrimenti non ha senso). Ora invece si è venuta a creare una situazione "ibrida".

La Pdc così fa anche raffrescamento. In origine doveva essere addirittura una serra bioclimatica (quindi solo chiusura portico). Poi l'arch. ha verificato che potevano fare un vero e proprio ampliamento volumetrico, e così è arrivata la Pdc. Poi è partito il cantiere e... anarchia! (Per fortuna io non sono né progettista né DL... il lavoro è di una mia amica. Cliente e muratore se prendono il potere possono diventare pericolosi!)
claudio
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Re: Ancora sull'ampliamento > 20%

Messaggio da claudio »

Stando così le cose, ti confermo che la verifica deve essere condotta su tutto l'immobile.
Ma l'ampliamento è di molto superiore al 20%? Se fosse di poco superiore la soluzione potrebbe essere quella di limitare l'ampliamento al 19,99 %, risolvendo tutti i problemi. Ovviamente per il cliente, mal informato in origine, sarà come morire (quel mq in meno fa la differenza tra fare o no l'intervento...è un classico); se però il cliente è una tua amica, puoi farla ragionare in tal senso.

Sottolineo che mantenere o meno il radiatore non cambia le considerazioni. Per ampliamento > 20% verifica dell'EPh su tutto.

Per cui conviene mantenere il radiatore, riscaldare l'ampliamento con la stessa caldaia e se vogliono il freddo, installeranno uno split solo freddo (che costa anche meno della PdC).
ciao
claudio
Anna B
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Re: Ancora sull'ampliamento > 20%

Messaggio da Anna B »

claudio ha scritto:Ma l'ampliamento è di molto superiore al 20%? Se fosse di poco superiore la soluzione potrebbe essere quella di limitare l'ampliamento al 19,99 %, risolvendo tutti i problemi.
Anche qui la cosa non è lineare. Sarebbe meno del 20% se considerassi nel volume riscaldato anche i locali al piano seminterrato, che nella realtà sono riscaldati e abitati, ma sulla carta sono: cantina, ripostiglio, ripostiglio. Ora, noi sappiamo che in Regione Lombardia locali come cantine e ripostigli non possono essere riscaldati. E la cosa è retroattiva anche per gli edifici costruiti prima dell'entrata in vigore della prima circolare che aveva introdotto questa cosa nel '95: cioè, quei radiatori andrebbero chiusi a prescindere dalla data di costruzione dell'edificio (avevo aperto un ticket al Cened su questo argomento). Pertanto, non posso certo basare la mia verifica su una volumetria che non può essere computata tale né dal punto di vista urbanistico né da quello energetico! Questo sì che secondo me sarebbe contestabile!
Grazie per avermi dato un tuo parere! Ciao
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