Sopralluogo.. dove? E per le unità confinanti?
Inviato: ven ago 10, 2012 10:25
http://www.cened.it/forum?p_p_id=19&p_p ... Id=9077715
Lo riporto.. scritto da me. Fatemi sapere.
Il supporto telefonico ed email è in ferie per 1 mese. Beati loro
Proviamo a vedere qui se avete già avuto risposte scritte in merito..
Caso semplice. Edificio nuovo, composto da più unità immobiliari. Si fa la legge 10 fatta bene, si eseguono i lavori bene, ma solo su alcune unità immobiliari. Vuoi quelle che si vendono e basta, vuoi altri motivi, alcune unità rimangono al grezzo, ma dall'esterno viene finito tutto. E' una cosa normalissima.. nelle villette a schiera, nei condomini, nei piccoli fabbricati con attività commerciali etc.
Come redarre l'ACE?
- Devo ispezionare le altre u.i. confinanti (ma a volte non si può, a volte si potrebbe, ma SI DEVE)? Secondo me, no. E non trovo + dove l'avevo letto sulla normativa ma anche in qualche faq/post.
- Nel caso sono bravo e posso, faccio il sopralluogo e scopro che le u.i. confinanti sono al grezzo, più o meno avanzato. Secondo un collega molto capace, dovrei considerarle come unità non riscaldate con tutte le conseguenze del caso. Quindi ad esempio, le strutture diventano disperdenti, le strutture per l'ACE sono da inserire al grezzo etc. Cambia tutto, sup. disperdenti, trasmittanze, etc. Capiamo bene cosa comporta. Mancanza di uniformità alla legge 10 (magari avevano venduto già con classe dichiarata), cambia su. disperdente, alt. lorda, volumi, dispersioni.. un macello. E poi, quando i vicini finiscono gli alloggi, il mio ace NON ha + validità? E io, cittadino normale, posso anche non saperlo... ma poi rivendo l'appartamento e dichiaro nell'atto che tutto è come era.. Mah, secondo me non ha senso.
A mio avviso invece, vanno cmq considerate come dotate di impianto termico e quindi non disperdenti. Del resto è un calcolo standardizzato la certificazione, e quindi secondo uni ts i dati di ingresso vanno presi come standard (uso e clima) e come reali (edificio).
Secondo la teoria del mio collega invece non ci si scappa.. Si riporta quel che c'è nel giorno del sopralluogo.. poi magari se passa un mese ed il vicino ultima i lavori e l'ace lo emetto un mese dopo ancora.. ? Ha comunque un senso, certamente, l'interpretazione del mio collega, che però mi dice: " e se vengono i controlli mentre il vicino è ancora al grezzo?" Ma del resto, se i controlli sono fatti quanto il vicino ha finito i lavori? In entrambi i casi, ci sarebbero discrepanza, possibili sanzioni, contestazioni etc etc.
Vorrei sapere, dato che il problema principale per noi è il controllo da parte degli ispettori Cestec, come operare correttamente per evitare noi inutili sanzioni e lavorare correttamente, ma con logica, senso, razionalità, e non con inutili sofismi e precisione farmacistica che non ha senso di esistere nella termofisica degli edifici.
Servirebbe un chiarimento, magari una circolare + che una faq. L'argomento è delicato (anche se secondo me, con un po' di senso, se ne viene a capo).
Lo riporto.. scritto da me. Fatemi sapere.
Il supporto telefonico ed email è in ferie per 1 mese. Beati loro
Proviamo a vedere qui se avete già avuto risposte scritte in merito..
Caso semplice. Edificio nuovo, composto da più unità immobiliari. Si fa la legge 10 fatta bene, si eseguono i lavori bene, ma solo su alcune unità immobiliari. Vuoi quelle che si vendono e basta, vuoi altri motivi, alcune unità rimangono al grezzo, ma dall'esterno viene finito tutto. E' una cosa normalissima.. nelle villette a schiera, nei condomini, nei piccoli fabbricati con attività commerciali etc.
Come redarre l'ACE?
- Devo ispezionare le altre u.i. confinanti (ma a volte non si può, a volte si potrebbe, ma SI DEVE)? Secondo me, no. E non trovo + dove l'avevo letto sulla normativa ma anche in qualche faq/post.
- Nel caso sono bravo e posso, faccio il sopralluogo e scopro che le u.i. confinanti sono al grezzo, più o meno avanzato. Secondo un collega molto capace, dovrei considerarle come unità non riscaldate con tutte le conseguenze del caso. Quindi ad esempio, le strutture diventano disperdenti, le strutture per l'ACE sono da inserire al grezzo etc. Cambia tutto, sup. disperdenti, trasmittanze, etc. Capiamo bene cosa comporta. Mancanza di uniformità alla legge 10 (magari avevano venduto già con classe dichiarata), cambia su. disperdente, alt. lorda, volumi, dispersioni.. un macello. E poi, quando i vicini finiscono gli alloggi, il mio ace NON ha + validità? E io, cittadino normale, posso anche non saperlo... ma poi rivendo l'appartamento e dichiaro nell'atto che tutto è come era.. Mah, secondo me non ha senso.
A mio avviso invece, vanno cmq considerate come dotate di impianto termico e quindi non disperdenti. Del resto è un calcolo standardizzato la certificazione, e quindi secondo uni ts i dati di ingresso vanno presi come standard (uso e clima) e come reali (edificio).
Secondo la teoria del mio collega invece non ci si scappa.. Si riporta quel che c'è nel giorno del sopralluogo.. poi magari se passa un mese ed il vicino ultima i lavori e l'ace lo emetto un mese dopo ancora.. ? Ha comunque un senso, certamente, l'interpretazione del mio collega, che però mi dice: " e se vengono i controlli mentre il vicino è ancora al grezzo?" Ma del resto, se i controlli sono fatti quanto il vicino ha finito i lavori? In entrambi i casi, ci sarebbero discrepanza, possibili sanzioni, contestazioni etc etc.
Vorrei sapere, dato che il problema principale per noi è il controllo da parte degli ispettori Cestec, come operare correttamente per evitare noi inutili sanzioni e lavorare correttamente, ma con logica, senso, razionalità, e non con inutili sofismi e precisione farmacistica che non ha senso di esistere nella termofisica degli edifici.
Servirebbe un chiarimento, magari una circolare + che una faq. L'argomento è delicato (anche se secondo me, con un po' di senso, se ne viene a capo).